Il numero di France Football arrivato nelle edicole ieri rischia di sollevare un polverone nel mondo del calcio, se le accuse del giornale francese fossero provate a potrebbero saltare molte teste, non fanno eccezione quelle degli uomini a capo delle istituzioni che reggono l’intero movimento, parliamo ovviamente di Fifa e Uefa. Il titolo scelto dal magazine transalpino è eloquente, “Qatargate”, è il riferimento è chiaramente ai mondiali del 2022 assegnati nel dicembre 2010 al Qatar, una decisione che fin dall’inizio ha sollevato dubbi e perplessità di vario tipo. Sicuramente la decisione non ha mai convinto da un punto di vista logistico, ma non sono mai mancate ombre e sospetti sulle modalità con cui il paese arabo ha racimolato i voti.

Blatter ha sempre liquidato la questione “climatica” come una problema di second’ordine: che problema c’è se in estate ci sono temperature disumane, si può sempre giocare d’inverno, come se fosse facile stravolgere i calendari di mezzo mondo. Alcune organizzazioni umanitarie hanno sollevato il problema delle condizioni di lavoro degli operari che si stanno occupando della costruzione degli impianti, nemmeno questo argomento sembra però aver scosso il gotha del pallone. I mondiali si faranno in Qatar, un paese con meno di 2 milioni di abitanti, senza una cultura calcistica e con una supericie che è un terzo di quella della Svizzera, in fondo non manca la materia prima più ricercata i soldi.

La lunga inchiesta di France Football potrebbe però far saltare il banco, il teorema è molto semplice: il piccolo emirato per ottenere i voti necessari all’assegnazione della competizione ha elargito favori, regali, sponsorizzazioni, se non proprio tangenti, in giro per il mondo. Il giornale fa anche riferimento ad alcuni episodi ben precisi, uno di questi è il convegno annuale della CAF, la confederazione africana, nel 2010. Dall’inchiesta condotta si viene a sapere che il Qatar aveva sponsorizzato l’evento con 1,25 milioni di euro, in cambio aveva ottenuto dagli organizzatori un contatto eslcusivo con i delegati delle nazioni africane, alcuni dei quali anche membri dell’esecutivo Fifa, mentre tutti gli altri paesi in lizza per l’organizzazione del mondiale del 2022 ebbero solo accesso come osservatori.

Ma il Qatar, attraverso amichevoli e quant’altro, avrebbe trovato anche il modo di imbonire le singole federazioni. Un esempio di questo meccanismo è un’amichevole tra Argentina e Brasile che si è disputata a Doha il 17 novembre del 2010, un paio di settimane prima del voto decisivo. Le due nazionali incassarono un assegno di 7 milioni di dollari a testa, per capire quanto sia sproporzionata questa cifra basti pensare che i campioni del Mondo e d’Europa della Spagna in genere da questo tipo di partite ricavano un paio di milioni.

Il caso più inquietante tirato in ballo da France Football è però un altro e chiama in causa la stessa Francia e Michel Platini. Secondo l’inchiesta pubblicata il principe del Qatar Tamin bin Hamad al-Thani chiese e ottenne un incontro con l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy e lo stesso Platini. L’offerta era abbastanza chiara, in cambio di un voto l’Emirato si sarebbe impegnato a investire nel calcio transalpino, la promessa è stata mantenuta con l’aquisizione del Paris Saint-Germain e con le sontuose campagne acquisti messe in piedi. La carne al fuoco è tanta e se la giustizia ordinaria dovesse appurare questo tipo di responsabilità rischierebbe di saltare tutto il banco.

Per ora l’unica reazione registrata è quella di Michel Platini che ha bollato quanto scritto da France Football come “un insieme di menzogne”. Il famoso magazine è di opinione contraria tanto che finisce per chiedersi se fosse più giusto riattribuire i mondiali 2022 ad un altro paese, gli Stati Uniti per esempio sono arrivati secondi proprio dietro al Qatar. Conoscendo come funziona l’roganizzazione di eventi di questa portata è davvero molto difficile che si arrivi a una decisione così clamorosa, ma il sasso nello stagno è stato lanciato, vedremo quali saranno le conseguenze.

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ultimo aggiornamento: 30-01-2013


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