Immaginare una partita è una missione impossibile. Le varianti nel calcio sono infinite, dettate dagli episodi e da eventuali pensate dell’ultim’ora da parte dei rispettivi tecnici. Ma anche la partitissima Napoli-Juventus ha una logica già scritta visti gli scacchieri e le idee di gioco trasmesse da Mazzarri e Conte nel tempo ai loro giocatori. Oltretutto, si tratta di un incrocio che a rose più o meno si è già visto per ben 5 volte negli ultimi 15 mesi.

Ecco allora quali saranno, verosimilmente, i veri uomini chiave del match, e le zone di campo, che faranno pendere la bilancia da una parte o dall’altra a livello di dinamiche di gioco e reciproci possibili campanelli d’allarme.

Innanzitutto, Kwadwo Asamoah, apparso ancora abulico dopo il ritorno dalla Coppa d’Africa: fluidificante atipico, già decisivo in Supercoppa Italiana, con pregi e difetti del caso. Sarà lui a cercare di aggredire Maggio (anche lui fuori forma) in zona alta mentre il partenopeo punterà sulle infilate verticali alle spalle del ghanese. Asamoah oltretutto tende ad accentrarsi piuttosto che cercare il fondo e questo movimento può ispirare l’attrazione fuori dai ranghi di Campagnaro, altro uomo chiave in questo caso sul fronte Napoli.

Il difensore argentino si troverà nella morsa dei raddoppi contro, un po’ come accadrà a Chiellini (o chi per lui, ma il Napoli ci proverà da quella parte considerato il lato vulnerabile bianconero per i vuoi e per i possibili due contro uno), ma per Campagnaro l’attenzione dovrà essere doppia soprattutto dovesse giocare Giovinco e non Matri. Con due attaccanti mobili, infatti, la Juve cercherà le infilate sul centrosinistra aprendo il varco con gli uno-due alla conclusione da posizione centrale di Vucinic. Dall’altra parte Cavani punterà la porta centralmente, cercando Bonucci, soprattutto se i dialoghi sulla destra portano agli sfondamenti tipici dei partenopei.

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ultimo aggiornamento: 28-02-2013


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