Ad Ascoli è nata una stella. Lo dicono i numeri, 16 gol fin qui realizzati in Serie B (nelle ultime 18 gare è andato a segno in 13 partite diverse, con due doppiette di cui l’ultima due giorni fa a Cesena), lo dicono le giocate, lo dicono in tanti, perché Simone Zaza, attaccante classe ’91, nelle Marche ha trovato la continuità che aveva lasciato intravedere anche nei sei mesi passati in prestito a Viareggio la scorsa stagione. E ora che il suo cartellino è di proprietà della Sampdoria, corsi e ricorsi storici potrebbero farlo comunque allontanare dal capoluogo ligure, che pure lo aveva accolto dopo la burrascosa fine dell’esperienza di Bergamo. In questi casi urge ordine e spiegare per bene come stanno le cose.

Simone Zaza nasce e cresce sulla costa ionica in provincia di Matera, mentre è ancora un ragazzino l’Atalanta lo scorge e lo lascia maturare in una società satellite in provincia di Pisa, il Valdera. A quindici anni è pronto per trasferirsi in Lombardia dove viene aggregato al settore giovanile della Dea, salvo poi esordire in Serie A giovanissimo all’inizio del 2009 con Delneri allenatore. Zaza aveva 18 anni ma già un entourage con le unghie affilate: col contratto in scadenza nel 2010, chiede un adeguamento che l’allora ds atalantino Carlo Osti gli nega fermamente. Fine dell’esperienza in nerazzurro, rimane ai margini per un anno e a giugno 2010 lascia il club orobico a parametro zero e viene accolto a braccia aperte dalla Sampdoria.

Una stagione, quella in blucerchiato, che si riassume in 12 minuti giocati complessivamente in Serie A complice un’annata a dir poco sciagurata per la Samp con Di Carlo prima e Cavasin poi sulla panchina, con la cocente retrocessione di maggio. E arriviamo così alla stagione scorsa: prima il prestito alla Juve Stabia, infruttuoso per ambo le parti, quindi in Lega Pro al Viareggio dove in pochi mesi mette a segno 11 gol. La Samp intanto torna in massima serie ma non reputa Zaza ancora pronto per la categoria e così lo manda nuovamente in prestito all’Ascoli; Paolo De Matteis, direttore sportivo della compagine ascolana, spiega come sono andate le cose:

“Oggi parlano tutti di Zaza ma a luglio in pochi ci avrebbero scommesso. Noi eravamo consapevoli delle qualità del giocatore e infatti si sta confermando. Sta facendo veramente la differenza ed è desinato a palcoscenici importanti. Juve e Milan hanno messo gli occhi sul ragazzo, diverse volte sono arrivati osservatori per vederlo dal vivo. Noi in estate siamo andati diritti sul giocatore, superando anche diverse resistenze. E’ stato fatto un buon lavoro anche grazie a Pasquale Sensibile che era ds della Samp. Lui era contento di mandarlo in prestito all’Ascoli in modo da farlo crescere e maturare. Ora infatti è più pronto per la serie A”.

Dunque Juve e Milan, come si è letto e detto da più parti, hanno messo gli occhi sul giocatore ma perché la Sampdoria non pensa a lui come sostituto di Maurito Icardi (se l’argentino dovesse partire) per l’anno prossimo? Semplice, perché il contratto coi liguri scade nel 2014 e non c’è nessun margine di trattativa per il rinnovo. Il problema? Alte pretese del giocatore e del suo agente, con un interlocutore che non dice bene a Zaza: Carlo Osti, ai tempi in sella all’Atalanta. L’attuale ds blucerchiato spiega:

“Ci sono difficoltà oggettive. Ha chiesto un ingaggio fuori mercato, il doppio degli eventuali adeguamenti di Obiang e Krsticic. Se vogliamo moralizzare il calcio, dobbiamo anche pensare di poter perdere un giocatore andando comunque avanti”.

Il procuratore di Zaza, Christian Maifredi, fa chiarezza a tuttomercatoweb:

“Forse è fuori mercato per i parametri della Sampdoria. Personalmente credo che sia una proposta modesta rispetto a quello che avrebbe potuto chiedere un giocatore che sta facendo così bene. La società sta portando avanti una politica di riduzione dei costi condivisibile, ma il cartellino di Zaza non è costato niente ai blucerchiati visto che è arrivato a parametro zero. Per fascia d’età e numero di gol segnati, credo che le cifre richieste siano in linea con il mercato attuale. A che punto è quindi la trattativa? Siamo molto lontani. Ci siamo già visti due volte e ci siamo detti quelle che sono le rispettive volontà. Non ho altri incontri in programma semplicemente perché non credo che servano…”.

Zaza intanto tace e continua a segnare con la maglia dell’Ascoli, mettendo in mostra tutto il suo campionario da centravanti implacabile: potenza, acrobazia, senso del gol. Cresta d’ordinanza (fatta a Viareggio insieme ad altri compagni di squadra), parrebbe avere il look giusto per il Milan, la Juve però non molla e gioca la carta Marotta: i buoni rapporti dell’attuale dirigente bianconero con la sua precedente squadra potrebbero essere il viatico per un posto in prima fila. E la Nazionale, in tutto questo? Uno stage a gennaio con l’Under 21 e minuti sparsi con le rappresentative giovanili: il futuro di Zaza, indubbiamente, passerà da questi ultimi mesi al Del Duca di Ascoli.

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