Giampaolo Pazzini non ci sarà domani sera al Camp Nou nel ritorno degli ottavi di Champions contro il Barcellona. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio tramite una comunicazione sul sito ufficiale del Milan. Oggi è l’attaccante 29enne a prendere la parola e a tornare su quanto accaduto venerdì sera a Marassi. Il fallo di Portanova, l’infortunio, il gol realizzato pochi secondi dopo e i fischi dei tifosi rossoblu.
L’ex centravanti di Sampdoria e Inter ha fatto intendere che con il difensore del Genoa c’erano già vecchie ruggini e che l’intervento scorretto potrebbe essere stato dettato dalla rabbia nei suoi confronti:

In passato è già successo qualcosa. Può anche essere che ce l’abbia con me perché quest’anno, prima del gol di Marassi, gliene avevo già fatti due quando giocava col Bologna… Ma francamente non mi interessa parlarne, non voglio dare risalto a una persona non famosa.

Parole che mostrano il rammarico di un calciatore che si sente poco tutelato dagli arbitri quando è sul terreno di gioco. A La Gazzetta dello Sport Pazzini ha chiarito in maniera inequivocabile il suo pensiero a riguardo, facendo riferimento alla partita di venerdì sera:

Io non mi lamento delle botte, ma se ai difensori si concede tutto allora non va bene. Se l’arbitro avesse tenuto lo stesso metro di giudizio per tutta la gara il Genoa avrebbe finito in quattro. Pensate che Portanova dopo quell’intervento si è pure lamentato dicendo all’arbitro che era il suo primo fallo. Come se i difensori avesse una sorta di bonus da spendere. Loro lo sanno e sfruttano la cosa.


Insomma per Pazzini i rossoblu nell’anticipo della 28esima giornata di Serie A “hanno ‘fatto la guerra’ fin dal primo minuto” e l’accusa nei suoi confronti di aver provocato durante l’esultanza è rigettata completamente:

Non ho fatto nulla di particolare. Vogliamo parlare di tutti i cori e gli insulti che ricevo ogni volta che torno a Marassi?

Il gol segnato da infortunato con un grande tiro (“Visto tutto il contesto, per bellezza e importanza metto questo gol nei primi cinque della carriera“) è una vera e propria rivincita per il bomber a quota 13 nella classifica marcatori “perché hanno provato ad affossarmi e non ce l’hanno fatta”. Resta il grande rimpianto di non poter prendere parte a “una partita che aspettavo dal giorno del sorteggio” e che potrebbe condurre il Milan ai quarti di finale. E lì il Pazzo spera proprio di esserci.

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ultimo aggiornamento: 11-03-2013


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