Riassumiamo l’intero caso come farebbe il famoso Adam Kadmon: tutto è cominciato quando Jose Mourinho ha rilasciato una serie di dichiarazioni, lamentando presunte irregolarità nell’assegnazione del premio Fifa per il Migliore Allenatore del Mondo.

La Fifa ha subito replicato all’allenatore portoghese del Real Madrid, chiarendo che le votazioni arrivate sono state rese pubbliche senza essere state in alcun modo modificate. A dar man forte alle dichiarazioni cospirative di Mourinho, però, ci ha pensato Goran Pandev, attaccante macedone del Napoli, che con l’allenatore portoghese ha vinto tutto nell’indimenticabile anno del Triplete nerazzurro: Pandev affermò di aver votato Mourinho nonostante sul documento ufficiale risulti segnato il nome di Vicente Del Bosque, commissario tecnico della Spagna, vincitore finale del premio.

La Fifa si è ritrovata, quindi, costretta a replicare per la seconda volta, rendendo pubblico il documento firmato da Goran Pandev con il nome di Del Bosque segnato. In una spirale senza fine, il calciatore macedone ha risposto nuovamente, affermando che la firma sul documento non era la sua. Per fortuna, la federazione macedone di calcio è intervenuta e (forse) ha messo fine a tutta questa storia grottesca.

Questa è la dichiarazione ufficiale arrivata dai vertici della federazione:

Quando sono arrivati i moduli Fifa per eleggere il miglior giocatore e il miglior allenatore, la Federazione ha contattato Pandev che scelse come tecnico Mourinho. Tuttavia, per un errore tecnico nel completare il modulo, è stato segnato il nome di Del Bosque. Ma il voto di Pandev era per Mourinho.

Riassumento, quindi, la federazione macedone ha ammesso un non meglio precisato disguido, discolpando in un colpo solo sia Pandev che la Fifa. In poche parole, è finito tutto a tarallucci e vino.

Anche se i complottisti incalliti avranno sempre qualcosa da ridire.

Foto | © Getty Images

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ultimo aggiornamento: 29-03-2013


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