Nel calcio sono più importanti le ultime dieci partite che le prime dieci” è questo il pensiero di Andrea Stramaccioni alla vigilia della delicata sfida di Coppa Italia di domani contro la Roma, ritorno delle semifinali dopo la sconfitta di gennaio all’Olimpico per 2-1. Chiaro che nella conferenza stampa di presentazione della sfida i giornalisti interroghino il tecnico romano sulla sua posizione in seno alla panchina dell’Inter, ma il rampante allenatore non si lascia prendere dallo sconforto. Il problema piuttosto è che i nerazzurri non stanno facendo male solo da dieci partite in qua: nelle ultime 16 in campionato, quasi un girone, hanno raccolto la miseria di 16 punti (con 8 sconfitte, media da retrocessione) con annessa eliminazione europea e il succitato ko a Roma in Coppa Italia. Ma nonostante questo Stramaccioni si riconfermerebbe e d’altra parte sente la seppur flebile fiducia di Massimo Moratti:

“Nella prima partite della stagione abbiamo battuto squadre di livello, adesso complici dei tanti infortuni, delle tante situazioni stiamo facendo peggio.Esiste un bicchiere mezzo pieno e uno mezzo vuoto che per ora non voglio considerare. Le riconferme lasciamole fare a chi mette passione e risorse a disposizione di questa società. Ora pensiamo a Inter-Roma, io e i miei calciatori. La fiducia non è solo nei miei confronti, ma di tutti. Dopo il 30 giugno il presidente tirerà le somme. Ma non credo che dipenda tutto dalla partita di domani. Seppur sia importantissima”.

Non facile l’impegno della truppa meneghini che si ritroverà una Roma abbastanza in salute, capace di scavalcare proprio i rivali nerazzurri in classifica dopo la buona vittoria contro il Torino di domenica scorsa:

“La Roma è una delle squadre che non siamo riusciti a battere, anche se eravamo al completo come organico. Credo sia una delle squadre più attrezzate. Rappresenta un bel mix tra campioni e giovani talenti. Nel corso degli anni può diventare una delle squadre più forti. Vogliamo sovvertire tutti i pronostici che ci danno come perdenti. La Roma arriverà in un buono stato di forma. Ci proveremo con tutte le nostre forze. I nostri tifosi ci staranno vicini comunque, San Siro sarà presente nonostante il momento che stiamo attraversando. E questo non accade in tutte le piazze”.

Stramaccioni ormai ha messo una pietra sul campionato (“Onoriamo al meglio le sei partite rimaste“) e pare aver accettato la sfortuna (fin quanto tale è tutta da verificare) per quanto concerne i quasi 40 infortuni che hanno patito i giocatori interisti in stagione, come confermano le sue parole in merito:

“La situazione è questa. Conviviamo da tempo con l’emergenza. Sono convinto che i ragazzi che affronteranno questa partita che daranno il massimo. Il calcio è bello anche per questo. Esistono per tutti infortuni, problemi, imprevisti. La squadra devo dire è sempre rimasta unita. Ma i tanti infortuni, specie in attacco, credo che avrebbero messo in difficoltà tutte le squadre”.

Intanto però è tempo di bilanci e un’eliminazione anche dalla coppa di Lega vorrebbe dire, senza mezzi termini, stagione fallimentare; Stramaccioni pare rimproverarsi poco nonostante gli allenamenti blandi, una difesa spesso spaesata e una campagna acquisti avallata eppure infruttuosa. Domani però la possibilità di regalarsi una finale, una ghiottissima occasione per aggiustare l’aggiustabile: un trofeo eventualmente in bacheca e nel palmares, ancora Europa League, il pretesto per rimanere alla Pinetina. Eventualità ad oggi non proprio remota se è vero che in accordo col tecnico la società sta già programmando una tournée estiva negli Stati Uniti:

“Non ho captato solo la fiducia nei miei confronti, ma di tutti. Io sono sereno, e dovrò dare il 101% fino all’ultimo minuto dell’ultima partita della stagione. L’Inter sta comunque già lavorando per la prossima stagione. Dobbiamo preservare quanto di buono fatto e migliorare laddove abbiamo sbagliato. Sono già state chiuse delle operazione, e la società mi ha chiamato in causa per discutere ogni singola operazione”.

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