L’allenatore portoghese, Josè Mourinho, dopo lo show del “fogliettino”, con il quale ha elencato tutti i fallimenti sportivi dei suoi predecessori al Real Madrid, ricordando di aver raggiunto tre semifinali di Champions League in 3 anni (che comunque equivale a non vincere niente), ha deciso di lasciare un “bel ricordo” al club madrileno, sputando ulteriore veleno.

Destinatari delle sue nuove affermazioni biliose sono il portiere Iker Casillas e il difensore Pepe. Riguardo il calciatore brasiliano naturalizzato portoghese, l’allenatore non le ha mandate certo a dire:

Pepe è frustrato perché ha 31 anni, era un titolare indiscutibile ed è stato travolto da un niño di vent’anni, un niño che io ho deciso di far giocare, una delle poche decisioni mie che non è stata contestata né dalla stampa né dal pubblico. Posso capire la sua frustrazione, non è una situazione facile per lui, la vita di Pepe è cambiata a livello sportivo.

Pepe, qualche giorno fa, auspicò, da parte di Mourinho, più rispetto per Casillas. Mourinho ha ribadito la legittimità della sua scelta di favorire Diego Lopez al portiere della nazionale spagnola:

Io sono l’allenatore e devo fare delle scelte. Pensate, stuudiate, ragionate, non fatte tirando una moneta. Come portiere Diego Lopez mi piace più di Casillas. Non ci sono problemi personali, non voglio pregiudicare nessuno. É una questione tecnica: a me piacciono i portieri che giocano bene coi piedi, che escono bene, che dominano lo spazio aereo. Casillas è un portiere fantastico tra i pali ma io preferisco un altro tipo di portiere. Reclamo la mia indipendenza decisionale, posso avere la mia opinione? Allo stesso modo Casillas può preferire un altro allenatore, Del Bosque, Pellegrini, uno più offensivo o difensivo. Nessun problema. Io però preferisco Diego Lopez e con me gioca lui. Niente di più.

L’allenatore portoghese, infine, non ha voluto definire la stagione del Real Madrid come “fallimentare”:

Non credo sia stata una stagione deprimente. Il nostro obiettivo era vincere tutto, come sempre, ma non è semplice. Siamo arrivati alle semifinali di Champions, in finale di Coppa del Re, secondi nella Liga e abbiamo vinto la Supercoppa spagnola. Avremmo potuto far meglio, d’accordo, ma non è andata poi così male.

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