Coppa Italia alla Lazio, fallimento Roma | Foto festeggiamenti, striscioni e titoli stampa

Derby, Coppa Italia ed accesso all’Europa League. La Lazio si prende tutto in un colpo solo vincendo la stracittadina più importante di sempre, davanti ai rivali storici. La gioia dei giocatori e dei tifosi laziali è enorme a fine partita, mentre dall’altra parte si raccolgono i cocci di una stagione fallimentare. Senad Lulic è già un eroe nell’ambiente biancoceleste e il suo nome verrà scolpito negli annali della Lazio e ricordato come una cantilena. Una prestazione maiuscola dell’esterno bosniaco suggellata da un rete non certo difficilissima. Ma il calcio è così. Lui era lì, al posto giusto e al momento giusto. La gloria è per questo ragazzo prelevato dallo Young Boys il 16 giugno 2011 per 3 milioni di euro.

La Lazio di Petkovic, l’allenatore più “educato” della Serie A che fino all’anno scorso era un perfetto sconosciuto ed è stato accolto con scetticismo ed una punta di sarcasmo nel calcio italiano, trionfa dopo un’annata che rischiava di culminare con un nulla di fatto. Ottimo girone di andata, buon impegno in un’Europa League sfortunata e poi la finale di Coppa Italia conquistata con un pizzico di fortuna. Da febbraio il crollo verticale in campionato coinciso con una serie di infortuni importanti. Chiederà rinforzi e maggior voce in capitolo in fase di calciomercato a Lotito, Petkovic. E ne ha tutto il diritto. In casa Roma c’è tanto scoramento. Circa 250 tifosi giallorossi hanno atteso il pullman della squadra all’arrivo nel centro sportivo di Trigoria, dopo la partita. Cori, lanci di petardi, uova e sassi che hanno rotto un vetro del bus che portava solo alcuni giocatori, tra i quali Destro, Burdisso e Tachtsidis, hanno caratterizzato la pesante contestazione.

Bersagliato il presidente James Pallotta ed i dirigenti Franco Baldini e Walter Sabatini. Insulti ai giocatori accusati di essere dei “mercenari”. Tra i più bersagliati dai cori anche Daniele De Rossi (assente dal bus così come Totti), reo di aver sbagliato l’ennesima partita di una stagione al di sotto delle aspettative. Le parole dei protagonisti del derby. Iniziamo dai vincitori con il mattatore della finale, Senad Lulic: “Questa vittoria rimane indimenticabile. Aver segnato alla Roma è una cosa incredibile. Dedico il gol a mia moglie, che è incinta. Ho visto Candreva affondare sulla destra, sono arrivato sul secondo palo e mi sono trovato al posto giusto al momento giusto. E’ una cosa bellissima”.

Anche Hernanes è al settimo cielo:

“Questo successo è tanta roba… Ricordo che quando ero ragazzino pensavo alla brevità della nostra vita e mi sono detto che deve essere vissuta cercando di scrivere il proprio nome nella storia. Ero ragazzino e non sapevo che dopo alcuni anni avrei avuto questa opportunità e cioè di scrivere con i compagni il mio nome nella storia della Lazio. ‘Dopo aver sbagliato il rigore nel derby di ritorno ho cominciato a pensare alla finale. Immaginavo che la Roma avrebbe vinto contro l’Inter e volevo riscattare quel rigore sbagliato. Sapevo che dovevo riscattare quel giorno, eravamo troppo concentrati, attenti, non potevamo non vincerla questa gara”.

Il commento di Miroslav Klose:

“Questa vittoria ha qualcosa di diverso rispetto a tutte le precedenti. Tutti abbiamo fatto un grande lavoro tutto l’anno. Si gioca a calcio per vincere qualcosa e questo è il risultato. Abbiamo fatto una grande gara, anche la Roma, entrambe le squadre erano nervosissime, siamo contenti che alla fine abbiamo vinto noi. Se resto alla Lazio? Sì, dobbiamo continuare tutti, adesso facciamo le vacanze e poi riscaldiamo i motori per il prossimo anno. La dedica è per i tifosi e per quelli che lavorano dietro la squadra, come i dottori, i fisioterapisti, i magazzinieri, noi siamo una grande squadra con un grande allenatore”.

Petkovic:

“E’ una vittoria che ci premia per il gran lavoro svolto in questa stagione. Lo meritavano per l’applicazione e i sacrifici fatti tutto l’anno. Ero sicuro che avremmo fatto bene. sapevo che tutta la preparazione e il lavoro di questi ultimi giorni sarebbero serviti. I ragazzi comunque hanno dato l’anima e anche alla fine non abbiamo rischiato troppo nonostante i lanci lunghi della Roma. Piuttosto potevamo sfruttare meglio qualche contropiede, ma ora non importa più. Onore alla Roma che ha meritato di essere arrivata in finale. So cosa provano ora, l’ho vissuti anche io questi momenti e mi dispiace che stiano soffrendo. Ma questo è il calcio”.

Lotito promette rinforzi:

“Non ha mollato un centimetro, lottando con determinazione, cuore e fisico. Questi ragazzi hanno valori: non sono solo agonistici e atletici, ma anche di carattere morale. Noi dobbiamo dare l’esempio. Aver mandato la squadra in ritiro era un modo per far acquisire serenità all’ambiente. Ho mandato la squadra a Norcia, ieri abbiamo vissuto una giornata bellissima, a Formello dove c’erano tutte le famiglie, compresi mia moglie e mio figlio. Abbiamo dimostrato che siamo un gruppo coeso. I tifosi sono stati impeccabili. Ho apprezzato la bellissima coreografia della Curva Nord, che identifica il fatto che la Lazio è la prima squadra della Capitale, oggi più di prima. Non siamo usciti per nostro demerito dall’Europa League. Il mio impegno morale è che la squadra verrà rinforzata, voglio che riprenda il ruolo che le compete a livello internazionale”.

Di umore ovviamente opposto Aurelio Andreazzoli:

“Non ho rimpianti. Se potessi rigiocare questa sfida farei le stesse scelte. I ragazzi che ho mandato in campo mi hanno dato le risposte che attendevo. E’ stata una battaglia. Una partita non di alto livello ma combattutissima. Ha deciso un episodio. Abbiamo creato poco? Se è per questo anche la Lazio. Ci siamo annullati a vicenda. Peccato essere rimasti a mani vuote. Ma ringrazio comunque i ragazzi. Ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo di calciatori che ha fatto risultati importanti. Eravamo alla ricerca di una ciliegina che, purtroppo, non abbiamo trovato. Questa squadra è da rifondare. Ci saranno dei cambiamenti, è nella logica delle cose. Penso che dovrà migliorare sia tecnicamente che caratterialmente”.

E infine le parole di Baldini che si prende tutte le responsabilità:

“E’ stata certamente inferiore alle aspettative e mi assumo tutte le responsabilità. A me è stata concessa carta bianca fin dall’inizio per far decollare il progetto. Un fallimento? Certo, possiamo definirlo così. Volevamo arrivare in Europa e la finale di Coppa Italia ci offriva questa possibilità, dopo un campionato non soddisfacente. Il progetto va avanti e il presidente continuerà a fare investimenti. Ci mancano un paio di giocatori con determinate caratteristiche e una guida tecnica percepita meno come supplente come è stato Andreazzoli che che pure ha fatto uno splendido lavoro. Adesso ci lecchiamo le ferite, le considerazioni le faremo a partire da domani mattina. I giocatori erano nervosi, sentivano la tensione del derby. Non era semplice esprimere un buon calcio. Sapevo benissimo che la partita sarebbe stata risolta da un episodio. La sorte ha sorriso alla Lazio, anche
se la loro non è una vittoria demeritata. Accettiamo il verdetto del campo e facciamo i complimenti ai nostri avversari”.