Con un freddo comunicato la Figc ha messo fine alla polemica che ha tenuto banco ieri e che ha coinvolto l’italo-argentino della Roma Daniel Pablo Osvaldo: il centravanti non farà parte della rosa di giocatori che disputeranno la Confederations Cup in Brasile perché non ha partecipato alla cerimonia di premiazione della Coppa Italia vinta dalla Lazio senza il permesso della sua società.

Come molti ricorderanno, Osvaldo ce l’aveva con il suo allenatore Aurelio Andreazzoli, “colpevole” di non averlo schierato titolare e così, arrabbiato e deluso, ha disertato la consegna delle medaglie per il secondo posto della sua squadra e non ha reso onore agli avversari della Lazio vincitori.

Cesare Prandelli, dopo essersi preso un po’ di tempo per valutare bene la situazione, ha deciso di tener fede al suo “codice etico” e di escludere il giocatore giallorosso. La regola del ct prevede infatti di non convocare coloro i quali si rendano protagonisti di azioni aggressive o antisportive. Il comportamento di Osvaldo è stato ritenuto dunque antisportivo e ora l’attaccante resterà fuori dal giro della nazionale praticamente per cinque mesi, perché, oltre alla Confederations, dovrà poi scontare l’ultimo di tre turni di squalifica rimediata in seguito all’espulsione nella partita con la Danimarca (per una manata a Stokholm dopo solo 16 secondi di gioco!) e salterà una partita di qualificazione ai Mondiali a settembre.
Per ora Osvaldo non si è ancora sfogato su Twitter, il suo ultimo cinguettio è ancora quello contro Andreazzoli

Pare che Prandelli per decidere si sia informato bene sul gesto di Osvaldo, chiedendo delucidazioni probabilmente a chi era presente e dal punto di vista tecnico non è molto felice della scelta che ha dovuto compiere perché quasi sicuramente aveva in mente di schierare il giallorosso titolare al fianco di Balotelli. Il ct ha messo davanti a tutto il rispetto per la maglia e per la squadra ritenendolo un valore irrinunciabile per chi fa parte della Nazionale.

Prandelli è stato indirettamente tirato in causa da Andreazzoli che durante la consegna dei premi Ussi ieri al Circolo Canottieri Aniene aveva ricordato come Osvaldo rappresenti anche la Nazionale dove “etica e giusti comportamenti – ha detto l’allenatore della Roma – sono capisaldi da perseguire”. Una frecciatina che potrebbe essere costata la maglia azzurra al centravanti, visto che ieri mattina Prandelli era ancora indeciso e queste parole di Andreazzoli potrebbero aver avuto un peso.

C’è da fare una riflessione su questa presa di posizione di Prandelli nei confronti di Osvaldo: come fa notare Antonio Corsa su Juventibus.com, a settembre dello scorso anno, per la partita contro la Bulgaria, il ct convocò De Sanctis, Maggio e Insigne, giocatori del Napoli, anche se con tutta la loro squadra avevano disertato la premiazione della Supercoppa Italiana a Pechino. Ora la motivazione ufficiale dell’esclusione dell’italo-argentino è proprio la mancata partecipazione alla cerimonia della Tim Cup. Due pesi e due misure?

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