Non è certo un mistero che José Mourinho, al termine di questa travagliata stagione per il suo Real Madrid, lascerà la panchina dei Blancos per accasarsi, salvo colpi di scena clamorosi, al Chelsea, club inglese che già ha allenato dal 2004 al 2007, vincendo 2 Premier League, una FA Cup, una Community Shield e una Coppa di Lega inglese.

Per quanto riguarda il ritorno dell’allenatore portoghese a Londra, ormai, manca solamente l’annuncio ufficiale. A bruciare le tappe, però, ci ha pensato il sito ufficiale della Premier League. Sulle pagine del sito, infatti, è stato pubblicato un articolo con il quale è stato annunciato ufficialmente l’ingaggio di Mourinho da parte del Chelsea:

Josè Mourinho ritorna al Chelsea. L’allenatore portoghese ritorna allo Stamford Bridge dopo aver siglato un contratto da xx anni.

La notizia era datata lunedì 3 giugno 2013 ossia domani. Anche le “xx” dell’occhiello, che verranno sostituite dal numero degli anni di contratto, fanno intuire che il pezzo riguardante Mourinho al Chelsea è stato preparato in anticipo, come prassi richiede, e pubblicato erroneamente oggi. L’articolo in questione, infatti, è stato prontamente cancellato e il sito ufficiale della Premier League ha liquidato velocemente la vicenda, ammettendo che c’è stato un semplice “errore di pubblicazione”. Anche Wikipedia ci è cascata in pieno, aggiornando subito le relative pagine.

Questo piccolo giallo fa ovviamente pensare che domani, quindi, sarà il giorno ufficiale di Mourinho al Chelsea. L’allenatore portoghese, infatti, è già arrivato in Inghilterra per firmare un contratto dalla durata di 4 anni, per un cifra pari a 10 milioni di euro all’anno.

Il ritorno dello Special One sulla panchina dei Blues, d’altronde, è stato già annunciato anche da Florentino Perez, presidente del Real Madrid.

L’allenatore, vincitore di due Champions League, con il Porto e con l’Inter, recentemente, ha anche rilasciato un’intervista al Jornal de Noticias, mostrandosi nettamente più rilassato e meno arrogante del solito:

Ora è più difficile che un gruppo funzioni come un gruppo. Si sono persi i valori, l’educazione e la formazione professionale è sempre peggio. Lottare contro l’ipocrisia come un principio di vita vale la pena, perché ti senti bene con te stesso. Lottare contro l’ipocrisia di pensare che vincerai non vale la pena. Venti titoli in diversi paesi sono tanti, ma ho pensato che volevo vincere più spesso e poi ho capito che non vincere fa parte della mia vita professionale. Quindi la sconfitta è tutt’altro che un dramma. È sempre un punto di partenza per evolversi, ancora di più.

Foto | © Getty Images

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