Josè Mourinho vuole che i tifosi del Chelsea tornino a fidarsi completamente di lui. Così il tecnico portoghese in un’intervista rilasciata a Sunday Mirror ha svelato che, sebbene sapesse da qualche mese dell’intenzione di Alex Ferguson di lasciare il Manchester, nella sua testa c’erano soltanto i Blues.

Sapevo da mesi dell’intenzione di Ferguson di ritirarsi, ma avrei rifiutato qualsiasi altro lavoro al mondo, compreso il Manchester United, pur di tornare al Chelsea.

Lo Special One, ormai Happy One, ha spiegato che ad informarlo fu proprio il diretto interessato, che in segno di amicizia gli rivelò in anteprima la sua volontà.

E siccome siamo amici lui sapeva che il club che volevo allenare in Inghilterra era il Chelsea. Gliel’ho detto e gli ho spiegato che avrei rifiutato qualsiasi altro incarico.

Mou ha anche rivelato un altro aneddoto, stavolta riferito al suo rapporto con Roman Abramovich, che ha definito sempre buono anche perché il patron non si è mai intromesso nelle scelte tecnico-tattiche del portoghese. L’allenatore ha raccontato come andarono le cose quando a Londra arrivò Andriy Shevchenko:

Volevamo comprare Samuel Eto’o, era lui il nostro obiettivo e Roman era pronto a tutto per portare Eto’o qui. Ma all’ultimo il Barcellona ha deciso di non cederlo. Così abbiamo pensato ad altre opzioni. E io ero felice di prendere Shevchenko.

Mourinho, che però ha ammesso che la scommessa Sheva non funzionò (per spiegarlo ha usato un rischioso paragone con i cani), ha infine commentato la finora non esaltante esperienza allo Stamford Bridge di Fernando Torres:

La sua avventura a Londra fino ad ora è andata così così. Ci si poteva aspettare di più visto quello che aveva fatto prima, ma in fondo non è andata così male come a volte la gente dice.

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