Zlatan Ibrahimovic è in Svezia con il suo PSG, il club francese ha infatti scelto il paese scandinavo per iniziare la preparazione alla prossima stagione forse anche per omaggiare il suo attaccante, nonostante quest’estate più volte si è parlato di un suo addio a Parigi. Il giocatore è stato intervistato da L’Équipe e si è detto felice di poter trascorrere questa prima parte della stagione “a casa”, un modo per farsi conoscere meglio dai suoi compagni che possono così capire in che contesto il piccolo Ibra ha iniziato a tirare calci ad un pallone:

Sono felice di essere con il mio club nel mio paese, il paese che rappresento. È bello che i miei compagni di squadra si rendano conto del posto da dove arrivo, dove tutto è cominciato, e ho l’impressione che anche loro siano contenti. Ma non siamo qui in vacanza, siamo tutti molto concentrati sulla preparazione pre-campionato e sul gioco del nuovo allenatore, sul lavorare bene sul piano fisico, mentale e calcistico.

L’ex Milan parla anche del suo nuovo allenatore, quel Laurent Blanc chiamato a raccogliere l’eredità lasciata da Ancelotti che in una stagione in Francia è riuscito a vincere il campionato, anche se non è mai stato amato realmente. L’ex ct della Francia dovrà ripetersi in patria anche se il club da lui si aspetta risultati soprattutto in ambito internazionale, Ibrahimovic si dice pronto a mettersi ai suoi ordini:

Con Blanc ancora non ho parlato, ho ripreso ad allenarmi solo giovedì. sicuramente abbiamo un gruppo fantastico di giocatori sia difensivi che offensivi. Ora tocca a lui comandare e mostrarci il suo gioco, affinarci tatticamente: è lui il boss.

Infine gli viene chiesto del suo nuovo compagno di reparto, per molti Edinson Cavani non è il giocatore più adatto a giocare al fianco di Zlatan, ma lo svedese è pronto a smentire gli scettici come ha fatto in altre occasioni. Ibrahimovic assicura che lo spogliatoio riserverà un’ottima accoglienza all’uruguayano, facendo di tutto per farlo integrare nel minor tempo possibile, ma si aspetta in cambio uno sforzo da parte sua per adattarsi nella nuova squadra, a livello tattico ma anche umano:

Non ho mai giocato assieme a Cavani, siamo cresciuti in club diversi ma nel corso della mia carriera è stato detto spesso che non potessi giocare con questo o quell’altro giocatore e alla fine le cose spesso sono andate bene, per cui vedremo. Arriva un nuovo giocatore, faremo di tutto per aiutarlo a integrarsi ma anche lui dovrà ambientarsi, è normale. Ogni volta che sono arrivato in un club nuovo, mi sono dovuto adattare ai giocatori che c’erano già, all’allenatore, al pubblico, alla città. Un nuovo arrivato deve sempre adattare il suo gioco alla sua nuova squadra.

Vedremo l’ex stella del Napoli se riuscirà a fare tesoro dei consigli dello svedese, di sicuro c’è molta curiosità di vedere i due all’opera insieme. Il lavoro più duro spetta a Blanc che dovrà trovare il modo per sfruttare l’enorme potenziale offensivo che si ritrova fra le mani, anche se a molti suoi colleghi non dispiacerebbe caricarsi di un tale onere.

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