Dopo l’improvviso addio alla panchina del Barcellona da parte di Tito Vilanova per i noti problemi di salute, la dirigenza blaugrana ha deciso di affidare la guida tecnica a Gerardo Martino detto ‘El Tata’. Classe 1962, il tecnico argentino sedeva fino a pochi giorni fa sulla panchina del Newell’s Old Boys, fino alla chiamata di uno dei più grandi club al Mondo, a cui ovviamente, non ha potuto dire no. “Sono fiero di guidare una squadra che alle spalle ha una grande storia: essere qui è un privilegio enorme, un anno fa non avrei mai pensato a un’occasione del genere. Ho sentito Vilanova, mi ha dato il benvenuto e mi ha fatto gli auguri”, esordisce in conferenza stampa Martino.

Con un evento mediatico imponente, infatti, oggi il Barcellona ha presentato il nuovo allenatore alla stampa e ai nuovi tifosi. La critica ha già sollevato diversi dubbi sulla sua figura, sia perché non ha mai allenato in Europa, sia perché ha fama di essere un tecnico dal carattere tutt’altro che  offensivo, come piace invece agli spagnoli. Accusato spesso di ricorrere al catenaccio, Tata Martino non ha alcun timore della pressione che subirà inevitabilmente sulla panchina dei blaugrana:

“Ho lavorato soltanto in Sudamerica, è normale che non mi si conosca. Vi assicuro che allenare in Argentina non è facile, – prosegue in conferenza stampa il tecnico argentino – è un paese calcisticamente difficile e le condizioni in cui lavori lì ti permettono di poter allenare ovunque”.

Dal punto di vista del gioco, poi, Martino sottolinea di volersi ‘adeguare’ a quella che è la linea e la filosofia del Barcellona ormai da diversi anni: circolazione di palla veloce, pressing alto e tentativo di arrivare a Rete sempre con azioni manovrate. Non ci saranno rivoluzioni e nessun calciatore verrà snaturato, ma verrà messo in condizione di rendere al massimo per le proprie caratteristiche:

“Arrivo qui per portare avanti un’idea. Farò giocare i calciatori dove si sentono più a loro agio, cerco di essere un allenatore che si adatta alla rosa e ai giocatori che ha. Inoltre il mio Newell’s giocava in una maniera molto simile a quella del Barça. Dobbiamo mantenere alta la voglia di vincere, la fame: solo così avremo tanti anni buoni davanti. Le motivazioni te le danno la maglia, quello che questo club significa e le competizioni da affrontare”.

I ‘maligni’ sostengono che dietro l’arrivo di Martino sulla panchina del Barcellona ci sia la mano di Lionel Messi, sempre più leader del club dentro e fuori dal campo. L’ipotesi, comunque, viene seccamente smentita dal diretto interessato nel corso della conferenza stampa:

“Siamo tutti e due di Rosario ma non ci conosciamo. Se Lionel ha detto di non essere stato consultato, di certo non dirò il contrario”.

L’unica scommessa che ora il nuovo tecnico dei blaugrana ha da vincere, è quella relativa alla convivenza tra Messi e l’ultimo arrivato, il campione brasiliano Neymar. Anche in questo caso, Martino sembra avere le idee molto chiare:

“Lionel ultimamente ha giocato come centravanti e ha fatto tanti gol, continuerà ad agire in quella posizione. Se non riuscirà a giocare con Neymar, posso dire che la colpa sarà soltanto mia. I rinforzi? Prima devo conoscere meglio la rosa, per il momento ho parlato soltanto con Puyol. Voglio prendere contatto con i giocatori che sono già al lavoro e accogliere chi arriverà lunedì. Questa squadra è arrivata all’eccellenza ma si può sempre fare qualcosa per migliorare e vincere. Bisogna mantenere un certo livello per aspirare a essere ancora una squadra vincente: voglio recuperare la miglior versione del Barcellona”, conclude Martino.

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ultimo aggiornamento: 26-07-2013


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