La richiesta è netta e chiara, ma trattabile: la Juventus è disposta a cedere Luca Marrone, uno dei prodotti più in vista del proprio vivaio negli ultimi 5 anni, a titolo definitivo. Anzi, è proprio questa la notizia che prenderà corpo e sostanza al rientro dagli States: Marotta non ascolta prestiti. Non è nell’interesse del club, che punta quindi a un’interessante plusvalenza, e non è nell’interesse del giocatore che ha espresso la volontà di andare a giocare, ma come minimo con la cessione della metà del cartellino. Insomma, nessuna terra di passaggio e, nelle intenzioni bianconere, nessun caso Giovinco-bis. Per questo i discorsi che si sono aperti portano a qualcosa come 8,5 milioni nelle casse della Vecchia Signora.

Oggi in vantaggio c’è l’Everton, che con il giocatore insiste per riconsegnargli un ruolo a centrocampo, il suo prediletto, e la trattativa può decollare al rientro a Torino ovvero quando Marrone si siederà a un tavolo con il proprio procuratore “ombra” Beppe Bozzo per decidere il da farsi. La Premier non spaventa, ma non era nei piani. La convinzione era quella di andare a Firenze nell’operazione Jovetic. Il Genoa non entusiasma, il Parma già di più (ed ecco che spuntò il nome di Biabiany…). Esistono poi altre concorrenti che sono più rumours che contatti reali (Lazio, Udinese, lo stesso Southampton).

La sensazione è che questa volta Conte abbia “mollato” un suo storico pupillo, seguito da vicino fin dai tempi di Siena e per due anni negato alla lunga schiera di club che lo hanno chiesto in prestito. Poi arrivò Pogba, esplose Bonucci, Pirlo non muore mai ed è impossibile da emulare. La qualità pura non è forse sugli standard richiesti, se vuoi giocare nella mediana bianconera di oggi. Le condizioni ci sono tutte, per quanto il giocatore tema che l’approdo estero ne possa condizionare la visibilità nel percorso (tutto da scrivere) che avrebbe dovuto o potuto portarlo in Nazionale subito dopo il Mondiale brasiliano.

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