Non c’è niente da fare, per Graziano Pellè la sua vera unica patria calcistica è l’Olanda. Basta dare una spulciata alla sua carriera per capire subito che il 28enne attaccante salentino non potrà che mettersi l’animo in pace godendosi l’Eredivisie quale suo habitat naturale: in Italia ha singhiozzato ovunque è andato, nei Paesi Bassi è un idolo sin dal 2007 quando emigrò ad Alkmaar voluto fortemente addirittura da Luis Van Gaal. Ora è un giocatore maturo, celebrato dai tifosi oranje, segna caterve di gol e pazienza se le difese a quelle latitudini non sono famose per l’impermeabilità, Pellè si gode il momento e l’affetto dei tifosi del Feyenoord, è in forma smagliante e chissà, continuando così, potrà pure mettere in difficoltà il ct della Nazionale Cesare Prandelli. Ma andiamo in ordine e riavvolgiamo il nastro della sua storia sin dall’inizio, quando dalle giovanili del Copertino si trasferì in quelle del Lecce, rimpolpando una Primavera all’epoca fortissima e invidiata sotto l’egida di Pantaleo Corvino, formazione con cui vinse da protagonista ben due campionati di categoria.

Pellè pareva un predestinato, fisico possente e fiuto del gol, nel 2005 segnava 7 gol in 10 apparizioni con l’Italia Under 20, due anni dopo era il cardine offensivo dell’Under 21 negli Europei proprio in Olanda, con compagni di squadra del calibro di Chiellini, Aquilani, Montolivo e Giuseppe Rossi. Con Catania, Lecce e Crotone non aveva fatto sfaceli, ma a Cesena era andato in doppia cifra, aveva giocato un buon Europeo e l’AZ Alkmaar era una squadra ambiziosa (allenata per altro da Van Gaal), non ci mise molto a fare le valigie per trasferirsi molti chilometri più a nord. Con i biancorossi vince un campionato, gioca 5 partite in Champions e in definitiva lascia un buon ricordo, l’esplosione tuttavia non avvenne; tempo di tornare in Italia, accolto a braccia aperte dal Parma. In Emilia fatica, scende addirittura di categoria alla Sampdoria, alla fine capisce che è ora di fare ritorno in Eredivisie: lo cerca il Feyenoord, siamo a fine agosto di un anno fa, che alla fine se lo accaparra per 3 milioni di euro firmando un contratto a 800mila euro annuali.

Al de Kuip l’esplosione che non ti aspetti: la scorsa stagione Pellè è stato assoluto protagonista della stagione del club di Rotterdam, siglando la bellezza di 27 gol in 29 partite di campionato (7 doppiette), 29 in 33 considerando anche la Coppa d’Olanda, contribuendo in maniera decisiva al terzo posto del Feyenoord e risultando il secondo miglior marcatore della lega alle spalle del solo Wilfried Bony del Vitesse, ora passato allo Swansea. Quest’anno ha ripreso il discorso da dove lo aveva lasciato a maggio: quattro partite di Eredivisie e cinque gol (sui 6 siglati dalla squadra), partenza ottima per lui ma pessima per il club (3 sconfitte nelle prime tre uscite in campionato più ko in Europa League), fino al 3-1 di sabato scorso contro il NAC, gara caratterizzata dalla tripletta, prima in carriera, proprio di Pellè. Eletto giocatore della settimana in Olanda, il portale Voetbal International lo celebra con un lungo articolo specificando che “il Feyenoord non può più fare a meno di lui“. Trentatré partite in Eredivise e 32 gol in un anno e un po’: uno score da grande attaccante in un calcio non poi così male. E’ proprio il caso di dirlo: la rivincita di Graziano Pellè. Sognando l’azzurro.

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