Aggiornamento delle 18:54 – La Corte di Giustizia Federale, dopo il dibattimento che si è tenuto nel pomeriggio, ha respinto il ricorso presentato dalla Juventus giudicandolo inammissibile. Questo è quello che recita il dispositivo:

La Cgf viste le norme dello Statuto Federale nonché le norme dello Statuto-Regolamento della Lega Serie A e le altre norme federali applicabili, dichiara inammissibile per difetto della competenza a conoscere della vertenza in capo alla presente Corte.

Il solito noto problema di incompetenza, in pratica la Corte si tira fuori dalla vicenda e rimbalza la palla ai successivi gradi di giustizia. Questa è la prima sentenza, adesso la Juventus se vorrà continuare la sua battaglia dovrà rivolgersi all’Alta Corte di Giustizia del Coni. Intanto la Lega Serie A prende tempo, i proventi della Supercoppa Italiana non sono stati ancora distribuiti e c’è da immaginare che verranno sbloccati soltanto nel momento in cui sarà chiusa la vicenda legale.

Aggiornamento delle 17:54 – È bastata mezz’ora di seduta davanti alle sezioni riunite della Corte di Giustizia, a breve conosceremo la decisione presa in merito alla ripartizione degli introiti della sfida di Supercoppa Italia. Per la Lazio era presente in aula Lotito e l’avvoocato Gentile, per la Juventus gli avvocati Turco e Chiappero. Vi terremo aggiornati.

La Corte di Giustizia Federale si riunirà fra poco più di un’ora, alle 15 a Roma, per decidere sul ricorso presentato dalla Juventus in merito alla spartizione dell’incasso della partita di Supercoppa Italiana giocata all’Olimpico contro la Lazio. Ripercorriamo i passi di questa vicenda che in estate ha generato una marea di polemiche. La gara si sarebbe dovuta (potuta) giocare a Pechino, i bianconeri però hanno chiesto che non accadesse per un problema di organizzazione di viaggi e spostamenti, per questo hanno chiesto si giocasse in patria. La società di Lotito si è opposta prefigurando i mancati guadagni che sarebbero derivati dalla cancellazione della trasferta in Oriente, se n’è dovuto fare una ragione e accettare l’Italia.

I biancocelesti però hanno iniziato una battaglia che, complice anche la posizione del loro presidente in Lega, li ha condotti a ottenere che si giocasse a Roma, in pratica in casa, e che anche le regole sulla spartizione dell’incasso fossero a loro vantaggio. In pratica la Lazio si è assicurata un incasso di 1,8 milioni di euro, quelli che avrebbe preso giocando a Pechino, con la Juve che si è dovuta accontentare di quello che restava: a conti fatti circa 600 mila euro. Sommando le due cifre si ottiene un totale di 2,4 milioni, è facile dunque capire che i torinesi dalla finale hanno incassato praticamente la metà di quello che gli sarebbe spettato. Da qui il ricorso, presentato immediatamente dopo la decisione della Lega di adottare questo strano sistema per la divisione dei ricavi.

Fra poco conosceremo la decisione della Corte, se darà ragione a Lotito o se il presidente biancoceleste sarà costretto a rimborsare la Juventus. Di sicuro sarà l’occasione per nuove polemiche.

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ultimo aggiornamento: 05-09-2013


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