Non sono mancati i successi a Luciano Spalletti, quelli soltanto sfiorati in Italia con la sua Roma. Esiste però un tempo per ogni cosa, e questa volta l’allenatore venuto alla ribalta grazie alla fiducia a suo tempo accordatagli dall’Empoli ha deciso: addio Russia. Accadrà a fine stagione e pare che di fatto la separazione sia già vicendevolmente comunicata, decisa, programmata. Prevedibile un suo rientro in Italia, dove solo Milan e Juventus possono permetterselo salvo exploit della Fiorentina che comunque farà fatica a trattenere Montella), anche perché l’entourage di Spalletti va proprio in questa direzione.

Non ci sono al momento contatti fitti, sarebbe illogico e paradossale, ma Allegri andrà a scadenza e Conte può essere una mina vagante. Ecco allora che il giro degli allenatori che coinvolgerà anche la Nazionale (Mancini al momento pare essere quello con più sostenitori all’interno della Figc, ma la partita per la successione a Prandelli è soltanto all’inizio…) deve tener conto di queste voci, verificate, che provengono da San Pietroburgo. Insomma, Prandelli ha rivali degni sul fronte Milan, dove Berlusconi proverà a insistere per avere uno “della famiglia”, quindi Van Basten, Seedorf o fate voi.

Conte sa che dipenderà da lui, ma è anche cosciente che la Juventus è sempre riuscita ad andare oltre tutto e tutti. Nessuna chance invece per la Roma, dove Garcia comunque può farsi ricordare e riconfermare facendo semplicemente meglio di Luis Enrique e Zeman. Differentemente questa volta il tecnico giallorosso sarà un italiano esperto ma non ancora così caro. Del genere di uno Stefano Pioli, giusto per capirsi.

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ultimo aggiornamento: 13-09-2013


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