Il tifoso giallorosso può essere soddisfatto o meno ma quello che è certo è che il mercato della Roma è stato tutt’altro che noioso. Le cifre in entrata e in uscita sono astronomiche (circa 108 milioni di euro incassati, circa 64 milioni spesi) ed è successo praticamente di tutto: ottimi acquisti, Adem Ljajic e Kevin Strootman su tutti, scommesse da verificare, come il ritorno di Maicon e l’arrivo di Gervinho e Tin Jedvaj, e cessioni dolorose, con Marquinhos al Paris Saint-Germain e Erik Lamela al Tottenham al primo posto.

Walter Sabatini ha commentato questo movimentato calciomercato, analizzando caso dopo caso. Prima, però, il direttore sportivo della Roma si riserva un plauso per quanto è stato realizzato:

Dopo il 26 maggio, abbiamo dovuto raccogliere quello che era rimasto di noi, in una dimensione psicologica compromessa. Siamo però sicuri di averlo concluso in maniera soddisfacente, e di aver costruito una squadra competitiva. E’ una Roma forte, molto diversa da quella dell’anno scorso: pensavamo che il talento bastasse per intraprendere un percorso in maniera brillante, ma abbiamo dovuto guardare con attenzione al fatto che non si concretizzava niente di importante.

Anche la partenza di Franco Baldini, ex direttore tecnico ora ingaggiato dal Tottenham, ha migliorato le cose:

Senza Baldini mi sento più libero di lavorare, mi sento libero quando sto da solo, anche quando mi siedo a tavola non ho mai la destra occupata. Ma questo discorso non riguarda Franco Baldini come essere umano, ma le cose le faccio meglio da solo. Anche lui gode della mia assenza.

Di seguito, troviamo i commenti relativi alle varie questioni di mercato. Iniziamo dalla cessione sofferta di Lamela:

Mai avremmo pensato di cederlo, ma sono intervenuti fattori che ci hanno fatto cambiare idea. La sua cessione ci ha portato sofferenza, ma nel momento in cui abbiamo preso la decisione, il giocatore aveva avuto un’offerta impareggiabile. Quando Lamela è stato aggredito da una società italiana che gli ha fatto un’offerta di 3,5 milioni più una commissione al padre di 2 milioni, noi avevamo perso il giocatore. Ho parlato con il procuratore, dicendogli che avrei alzato la nostra offerta, ma non era molto convinto. Lo vedevo spento, ho pensato di non poterlo recuperare compiutamente, quindi ho messo in piedi l’idea di cederlo. Questo è il calcio, incontrollabile.

La società italiana che Sabatini non ha nominato è il Napoli.

L’altra partenza che ha fatto storcere il naso ai tifosi è stata quella di Marquinhos:

Non abbiamo venduto il futuro, ma solo brandelli di futuro. Abbiamo preso anche giocatori con investimenti potenti, ma in rosa ci sono anche altri giocatori di valore, giovani, come Pjanic, Jedvaj, che ha risolto i problemi burocratici e da Parma sarà a disposizione, Romagnoli e Dodò, sul quale sono rimasto l’unico a credere. E a fine stagione celebreremo Mattia Destro, giocatore fortissimo che ha un problema che stiamo valutando tutti insieme, ma tra due mesi sarà pronto. La Roma non è una società venditrice: lavoriamo con l’obiettivo di essere competitivi.

Sabatini ha anche commentato la cessione di Pablo Daniel Osvaldo al Southampton:

Ha fatto tanti gol nella Roma e speriamo li faccia anche anche al Southampton perchè abbiamo diversi bonus. E’ un giocatore straordinario che non ha mai trovato la sua quiete con se stesso e ambiente, mi dispiace che le cose siano degenerate. Ha fatto cose, non abbastanza gravi, ma visibili e si è messo dentro un tunnel.

Foto | © Getty Images

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