All’indomani del grave infortunio di Kakà (il decimo rossonero ad entrare in infermeria) e dall’auto sospensione dello stipendio da parte del brasiliano, giungono pesanti accuse a Milan Lab da un ex. Stiamo parlando di Alexandre Pato, anch’egli brasiliano, che al Corinthians sembra rinato: in Italia ormai veniva definito ‘l’uomo dai muscoli di cristallo’, eppure nel campionato carioca non salta una partita. Il suo addio al Milan, secondo molti, ha avuto origine proprio dai continui infortuni cui era soggetto Pato che ora, dal canale brasiliano ‘SportTv’, spiega il perché di tutti quegli stop:

“Anche quest’anno al Milan ci sono molti infortunati – spiega il ‘Papero – , dimostrazione che i guai muscolari non erano colpa mia. Io giocavo una partita, mi facevo male, recuperavo e mi infortunavo di nuovo. La colpa è dei medici e dei carichi di lavoro eccessivi per farmi tornare prima in campo”.

Accuse che non lasciano nulla alle interpretazioni e con le quali saranno d’accordo la maggior parte dei tifosi rossoneri, che nonostante cambino i componenti della rosa a disposizione del Milan, continuano ad assistere ad una vera e propria ecatombe di infortuni. A nulla pare siano serviti i cambiamenti nelle metodologie e in alcuni componenti dello staff: dalla preparazione estiva ad oggi, Massimiliano Allegri non ha mai avuto il gruppo al completo, anzi sono sempre stati almeno 5-6 gli indisponibili per ogni gara. Addirittura, contro il Celtic il tecnico rossonero dovrà fare a meno di 10 elementi, praticamente un’intera squadra. Non può essere solo sfortuna.

E sarà poi un caso che Pato da quando ha lasciato il Milan pare aver superato tutti i problemi fisici che lo tormentavano?

“Per gli infortuni ho pagato e sto pagando un prezzo che non dipendeva da me. Tutti possono vedere la differenza di quando stavo in Italia ad ora che sono tornato in Brasile”, ha aggiunto il bomber brasiliano.

Dunque Pato è più che mai felice di aver scelto di tornare in Brasile, anche in vista del Mondiale casalingo che si disputerà il prossimo mese di giugno. I carichi di lavoro in Sudamerica sono di certo inferiori a quelli cui era sottoposto a Milanello e tutto va bene:

“In Italia il trattamento è diverso da qui. Si lavora molto sul fisico. Si fa piscina, fisioterapia: si finisce a fare il lavoro di 20 giorni in una sola settimana – conclude -, è normale che il fisico possa non reggere”.

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