Come avevamo già previsto e ipotizzato, il commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli, ha deciso di perdonare l’attaccante del Milan, Mario Balotelli, reo di aver offeso e minacciato l’arbitro Luca Banti, al termine della partita Milan – Napoli, valida per la quarta giornata del campionato di Serie A e terminata con il risultato di 1-2.

Prandelli ha deciso di non mettere in atto il suo ormai famoso codice etico, con il quale in passato ha già punito giocatori colpevoli di condotte non edificanti (tra cui lo stesso Mario Balotelli ai tempi del Manchester City), perché il numero 45 rossonero ha già espiato la sua colpa con le tre giornate di squalifica con il quale il giudice sportivo ha deciso di punirlo: dopo aver saltato la trasferta di Bologna, terminata con un pareggio conquistato in extremis per 3-3 e dopo non aver presenziato nel match interno, vittorioso per 1-0, contro la Sampdoria, Balotelli terminerà il suo periodo di squalifica, saltando l’importante big-match contro la Juventus a Torino.

Queste sono state le dichiarazioni di Cesare Prandelli:

Balotelli ha scontato la squalifica, non convocarlo sarebbe una punizione aggiuntiva. Arrabbiato con Mario? Sì, come tutti coloro che gli vogliono bene.

Il commissario tecnico azzurro si è anche complimentato con la società rossonera per aver preso la decisione di non fare ricorso.

Mario Balotelli, quindi, potrà scendere in campo il prossimo 11 ottobre contro la Danimarca, in trasferta, e il prossimo 15 ottobre nella gara interna contro l’Armenia.

Fino ad ora, il codice etico di Cesare Prandelli ha mietuto cinque vittime: come già scritto, Mario Balotelli, reo di aver commesso un brutto fallo di reazioni ai danni di Scott Parker, giocatore all’epoca del Tottenham, oggi al Fulham, Daniele De Rossi, per aver colpito con un pugno durante il derby il laziale Stefano Mauri, Pablo Daniel Osvaldo, fermato due volte, per un litigio violento con Erik Lamela e per una discussione pubblica avuta con il suo ex allenatore Aurelio Andreazzoli, Domenico Criscito, coinvolto nel caso di calcioscommesse, da cui ne è uscito prosciolto, e Leonardo Bonucci, per aver protestato platealmente durante Juventus – Genoa, match giocato lo scorso 26 gennaio.

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