Jurgen Klopp è uomo tutto d’un pezzo, uomo di idee e personalità, uomo di parola: al Borussia aveva promesso ancora un anno ed è arrivato a rifiutare la panchina del Chelsea facendolo in faccia ad Abramovich in un incontro privato prima che il magnate russo tornasse sul vecchio amore portoghese.
Ora però il quadro cambia anche per il tecnico tedesco che, come Antonio Conte, vanta estimatori un po’ ovunque (soprattutto trai grandi ricchi del calcio europeo), il quale potrebbe cambiare squadra a giugno: il Real Madrid resta vigile, club affascinato dalla nuova frontiera tedesca tant’è che in estate ha contattato sia Loew che Heycknes, ma anche in Inghilterra ci sono un paio di pretendenti di alto livello (per esempio il Liverpool qualora Rodgers fallisse il grande obiettivo europeo anche quest’anno). Klopp, tra parentesi, ha anche declinato il Napoli prima che De Laurentiis puntasse tutto su Benitez.
Fatta questa lunga premessa, la notizia risiede nello sguardo (e riguardo) che lo stesso Dortmund ha, e ha sempre avuto, verso il calcio italiano: per il ruolo di prossimo allenatore ci sono infatti al vaglio le (clamorose) candidature di Cesare Prandelli e Francesco Guidolin. Due che si potrebbero far affascinare dalla Bundesliga, dall’effetto Bayern, dall’effetto Guardiola adesso. Soprattutto il tecnico dei friulani, che da sempre parla di desiderio di esperienza estera.
In corsa c’è anche l’ex difensore finlandese del Liverpool Sami Hyppia che sta facendo ottime cose alla guida del Bayer Leverkusen, uomo però a sorpresa in corsa anche per la successione a Roy Hodgson sulla panchina della nazionale inglese dopo i mondiali brasiliani.
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