Stevan Jovetic è pentito. Non ne può più del Manchester City dove non si è ambientato sia sul piano tecnico tanto quanto negli equilibri dello spogliatoio, dove i senatori dell’attacco lo hanno subito messo ai margini. Problemi anche con Pellegrini che pare avercela con gli slavi (vedi Dzeko) pur avendo i risultati dalla sua. Insomma, Jovetic è pentito di non aver saputo puntare i piedi fino in fondo pur di approdare alla Juventus, la quale a un certo punto lo ha scaricato dopo aver colto che il montenegrino (per il quale sarebbe stato sacrificato Mirko Vucinic) non avrebbe messo i bastoni tra le ruote dei Della Valle.

Quindi neppure 4 mesi e tutto è cambiato nella testa dell’ex viola, il quale ha riallacciato i contatti con la Juventus chiedendo una seconda chance a costo di lasciarci qualcosa sull’ingaggio. La situazione però non è fluida, nonostante vada ricordato che per Conte Jovetic è uno a cui “… non manca nulla per essere un top player assoluto“. Ci sono voci circa un’offensiva della Juventus già a gennaio con formula dilazionata nel tempo, cioè diritto di riscatto, ma non risultanze concrete. Chiaro che possa essere decisivo il passaggio o meno del turno in Champions League, sia tecnicamente che a livello finanziario, ma comunque le priorità bianconere rimangono altre, cioè scremare per arrivare a un esterno ritenuto decisivo e soprattutto con caratteristiche differenti da quelli attuali, ideale se ambidestro anche se qui siamo ai limiti dell’utopia.

Eppoi c’è un Berardi dietro le quinte, fattore che potrebbe in fondo non agevolare un tentativo-bis reale per l’attaccante del Manchester City. A meno che davvero Vucinic non sia sul piede di partenza anticipato e che Giovinco non abbia sulle spalle una bocciatura che mai verrà esplicitata in quel di Torino. E allora Jovetic prima e Berardi dopo sarebbero un ulteriore upgrade per convincere ancora di più Conte a non ascoltare strane sirene.

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