Ventiquattro ore fa neanche il più pessimista dei tifosi bianconeri pensava che la Juve potesse uscire dalla Champions League: la neve di Istanbul, l’improrogabilità del match, la fortuna del Galatasaray, l’imponderabile ha sbattuto fuori la Vecchia Signora, scagliandola con la violenza di un pugno in pieno volto al banchetto povero del continente, quell’Europa League snobbata persino dai Zamparini e dai Pozzo di turno ma che a questo punto rappresenta l’unico palcoscenico al di fuori degli italici confini ove Tevez e compagni potranno recitare la loro parte.

La sorella minore (e più povera) della coppa dalle grandi orecchie sarà un banco di prova tuttavia interessante per Antonio Conte e i suoi ragazzi, perché la prospettiva di avversari più abbordabili (almeno sulla carta, poi dipenderà dal sorteggio di cui parleremo più giù), di una finale nel proprio stadio e di mettere in bacheca un trofeo continentale che manca da quasi vent’anni (escludendo l’Intertoto del 1999), non può non allettare il famelico tecnico salentino, ora come ora deluso e abbacchiato per la sconfitta in Turchia ma fra due mesi, c’è da scommetterci, smanioso più che mai di andare fino in fondo alla competizione (come è successo in Coppa Italia).

Al fischio finale di Proença i tifosi juventini hanno subito pronunciato la temuta coppia di parole: Europa League. Si giocherà al giovedì, sono in programma due partite in più perché si disputeranno anche i sedicesimi di finale e i sorteggi per scoprire la prossima avversaria bianconera si svolgeranno lunedì, come quelli di Champions ma solo un po’ più tardi. Non essendo tra le quattro migliori terze retrocesse dalla Coppa Cammpioni, la Juve sarà inserita nel lotto delle 16 non teste di serie e potrà quindi incontrare squadre tutt’altro che semplici, cioè le 12 vincitrici dei gironi più quattro.

Chiaramente non si possono fare pronostici sulle possibili avversarie perché mancano ancora otto partite di Champions e l’intero ultimo turno di Europa League, eppure qualche nome lo si può già fare: sono sicure del primo posto formazioni del calibro di Valencia e Tottenham (certamente la più temibile del lotto), prime anche squadre più “morbide” come Genk, Rubin Kazan, Ludogorets, Red Bull Salisburgo e Eintracht Francoforte; nei gironi di Fiorentina e Lazio, nel caso queste dovessero arrivare seconde, passeranno il turno da prime Dnipro e Trabzonspor, probabilmente in testa alla fine anche Siviglia, Lione e Paok, più la “retrocessaBenfica (e chissà quali altre).

Insomma, la delusione rimane nel clan bianconero, ma smaltita la rabbia, ci sarà spazio per serate quantomeno interessanti. Il 20 febbraio la prima partita: la finale di Torino a un certo punto alletterà…

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