Un mese e mezzo orribile, tre sconfitte (una in Coppa Italia contro il Siena) e tre pareggi, la classifica che piange e la società che pare aver perso il bandolo della matassa: il Bologna è nel caos, in casi come questi il toccasana più rigenerante sarebbe una vittoria. E domenica, prima delle vacanze di Natale, si presenta ghiotta l’occasione: al Dall’Ara arriva il Genoa, i tifosi come i giocatori, e non ultimo il tecnico Stefano Pioli, vogliono i tre punti per respirare e guardare al futuro prossimo con ottimismo; proprio per questo la società aveva deciso di mandare la squadra in ritiro, a Roma per la precisione, una cinque giorni di full-immersion focalizzati sull’obiettivo, vincere. Ieri a Casteldebole il pullman era pronto, ma i giocatori erano riluttanti: Perez, Koné e Diamanti, i senatori del club, hanno deciso di incontrare il presidente Guaraldi, i tifosi hanno avuto un colloquio con l’allenatore Pioli, alla fine son rimasti tutti al loro posto.

La Gazzetta dello Sport oggi aveva parlato espressamente di “ammutinamento” dei giocatori, una ricostruzione un po’ approssimativa della situazione che calca le orme di una confusione in società (Zanzi vorrebbe silurare Pioli appannaggio di Cosmi, Malesani o Di Carlo, Guaraldi invece ha cieca fiducia nel tecnico di Parma che pure, pare, abbia perso il controllo su alcuni suoi giocatori), e di una piazza che comincia a temere la retrocessione. Indiscrezioni, mezze verità e ko sul campo, per mettere un po’ in ordine i tasselli della situazione oggi Alessandro Diamanti ha voluto fare chiarezza affidando il suo pensiero, e va da sé quello dei suoi compagni, al sito ufficiale del sodalizio rossoblu:

“Come noto nella giornata di ieri io e i miei compagni abbiamo avuto un lungo colloquio col Presidente in merito all’ipotesi di ritiro anticipato. Nell’occasione abbiamo chiesto di poter preparare a Casteldebole una partita tanto delicata come quella di domenica, utilizzando le nostre strutture, certamente più adeguate di quelle che avremmo trovato in un altro centro tecnico. Nessun ammutinamento, nessuna rivolta, come qualcuno sui giornali di oggi ha fantasiosamente sostenuto: remiamo tutti dalla stessa parte. Quella di ieri è stata un’assunzione di responsabilità da parte nostra, tanto che abbiamo chiesto espressamente di poter svolgere gli allenamenti davanti ai nostri tifosi, che potranno esprimerci direttamente il loro sostegno o le loro critiche. Non vogliamo nasconderci, non vogliamo scappare: siamo consapevoli del momento difficile e vogliamo continuare a lavorare col massimo impegno come abbiamo sempre fatto. La società ha compreso le nostre intenzioni e ha accettato le nostre richieste. Adesso dobbiamo solo pensare a lavorare per riscattarci già a partire da domenica”.

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ultimo aggiornamento: 17-12-2013


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