Paolo Cannavaro ha salutato il Napoli proprio nelle ultimissime ore del calciomercato invernale per trasferirsi al Sassuolo. Un addio già scritto visto che il capitano azzurro era praticamente stato accantonato sin dal suo arrivo dal nuovo tecnico Rafa Benitez. Le nuove idee tattiche dell’ex manager del Liverpool e qualche svarione nelle uscite estive hanno portato il Napoli a non credere in più in Cannavaro, che negli ultimi anni sotto la guida di Walter Mazzarri era diventato un punto di riferimento in campo e nello spogliatoio. Poi ci fu l’uscita di De Laurentiis che diede dello “str….” al capitano per aver portato Higuain su quel maledetto yacht che gli costò un infortunio al mento cui seguirono molte polemiche. Una goliardata, la definì lo stesso De Laurentiis, che però diede chiaramente l’idea di un rapporto ormai compromesso.

Dopo essere stato accostato per settimane ad Inter, Milan, Lazio, club brasiliani e inglesi, Cannavaro e il suo agente hanno deciso di sposare il progetto del Sassuolo, che ha acquistato ben undici giocatori e sotto la guida di Alberto Malesani, spera di conquistare una salvezza tranquilla. Un addio annunciato, dicevamo, ma tutt’altro che indolore, quello tra Paolo Cannavaro e la sua città:

“Non è facile trovare le parole giuste dopo 7 anni e mezzo – ha detto il difensore subito dopo aver firmato con il Sassuolo -. Grazie a tutti, miei cari tifosi del Napoli, per l’affetto che mi avete dimostrato in questi anni e nelle ultime ore. Lascio senza fare polemiche, con un sorriso. Il Napoli è in buone mani, se la giocherà fino al termine della stagione su tutti i fronti”

Meno diplomatico, invece, il fratello Fabio, ex calciatore di Napoli e Juventus, che con un tweet non le ha mandate a dire a De Laurentiis:

“In bocca al lupo Paolino e complimenti a chi ti ha fatto sentire un estraneo a CASA TUA”, ha digitato Cannavaro senior.

Dall’alto della sua esperienza, dunque, Fabio Cannavaro non ha affatto gradito il trattamento che è stato riservato al fratello Paolo, che aveva un contratto in scadenza a giugno 2015 con il Napoli, ma il cui destino era praticamente segnato da luglio. Un caso che diplomaticamente non è stato gestito alla perfezione dallo staff di De Laurentiis.

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