Sono tre anni che tiene duro Davide Astori, centrale difensivo cresciuto stagione dopo stagione con la maglia del Cagliari fino a raggiungere la Nazionale. L’obiettivo è una big italiana più che una soluzione estera, affermazione confermata dal doppio rifiuto a Southampton in estate e Galatasaray in inverno, società che potevano promettere fior di soldini. L’accordo con Cellino c’è: lasciar uscire il giocatore cresciuto nel settore giovanile del Milan per una cifra compresa tra i 10 e i 12 milioni di euro.

Ed è proprio il Milan, o forse Seedorf stesso, a rompere gli indugi: i rossoneri vogliono riavere Astori e le “pratiche” sono state avviate. In cambio a Cagliari andranno un paio di Primavera, condizione sine qua non dei sardi, e così la retroguardia del Milan potrà finalmente avere un difensore mancino naturale (che conosce benissimo l’ambiente, tra l’altro), italiano e pedina anche per poter finalmente liberarsi di Mexes ormai ufficialmente sul mercato e difficilmente coinvolto nei prossimi mesi dal neo allenatore olandese che lo stima davvero poco. Rami-Astori, è più che una ipotesi.

A questo punto il Napoli, che aveva pure provato a riallacciare il discorso parallelamente al goffo tentativo per Nainggolan (in estate erano a un passo dagli azzurri, non fosse stato per le titubanze di Benitez), pare fuori dai giochi: a questo proposito resta piuttosto sconcertante il mercato invernale avallato da De Laurentiis, discutibile nelle pedine e nei ruoli, un po’ come quello rossonero infarcito di mezzepunte quando i problemi sono palesemente altrove.

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