Mario Balotelli ha fatto da capro espiatorio agli occhi dei tifosi, ma nel Milan che esce (a pezzi) dalla Champions League c’è un altro osservato speciale. Si chiama Clarence Seedorf ed è il tecnico dal quale il patron Silvio Berlusconi si aspettava la svolta dopo l’esonero di Massimiliano Allegri. Da qui a fine stagione, dunque, sarà un esame per tutti: i componenti della rosa che vorranno conquistarsi la conferma dovranno dimostrare di essere da Milan, così come il tecnico che è chiamato quantomeno a provare a vincerle tutte per chiudere dignitosamente una stagione che al momento ha visto sfuggire tutti gli obiettivi prefissati.

In sessanta giorni e undici partite, Seedorf dovrà porre le basi per il Milan del futuro, al quale Adriano Galliani sta già lavorando in chiave mercato. Marzo è iniziato nel peggiore dei modi, con tre sconfitte in altrettante partite, ma Berlusconi si aspetta una ripartenza immediata, già dalla gara di domenica prossima contro il Parma a San Siro. Poi ci saranno da affrontare le trasferte contro Lazio e Fiorentina, prima di tornare tra le mura amiche contro il Chievo Verona. Il patron rossonero nutre molta stima nei confronti di Seedorf, ma ai suoi più stretti collaboratori avrebbe già fatto capire di non essere del tutto convinto delle sue capacità da allenatore.

Non era certo da pretendere la luna da chi fino a pochi mesi fa calcava i campi da gioco del campionato brasiliano: in pochi giorni l’olandese è stato teletrasportato in una realtà parallela con responsabilità notevolmente superiori a quelle che aveva da giocatore del Botafogo. Il carisma di Seedorf è stato l’elemento sul quale il patron del ‘Diavolo’ ha fondato la sua scommessa, così come fatto in passato con Sacchi e Capello. Il campo però è stato fin qui un giudice spietato e a parte i risultati – oltre all’eliminazione in Champions brucia l’uscita prematura dalla Coppa Italia – è la mancata svolta nel gioco e nella fiducia dei propri mezzi che preoccupano di più la società. Il bilancio, senza mezzi giri di parole, è negativo: in 11 partite, tra campionato e Coppe, Seedorf ha vinto solo quattro volte, pareggiato una e perso in ben sei occasioni. Se analizziamo il mini-trend, dunque, l’olandese sta facendo peggio di Allegri, che non ha potuto neanche godere, se non per pochi giorni, degli acquisti di gennaio.

Dentro o fuori dall’Europa League, conterà poco: da qui a fine stagione il Milan vuole capire se Seedorf è in grado di ridare dignità ad una società così gloriosa e se sia davvero il caso di sposare il suo progetto tecnico, che a giugno prevede una rivoluzione sia in termini di giocatori, sia di staff tecnico. Pippo Inzaghi, intanto, scalpita…

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ultimo aggiornamento: 13-03-2014


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