Il Milan è primo in classifica. Ovviamente, non stiamo parlando del campionato di Serie A in corso dove i rossoneri navigano in acque torbidissime (undicesimo posto insieme al Genoa con 35 punti, dopo 28 giornate), con l’ultima disfatta interna contro il Parma che non ha neanche stupito più di tanto.

Stiamo parlando, ovviamente, di un altro tipo di classifica, nella fattispecie, la top ten dedicata ai ricavi commerciali. Per le casse del Milan, le notizie sono più che buone: la società rossonera, infatti, è la prima tra i club italiani, con introiti pari a ben 96 milioni di euro, e la decima tra i tutti i club europei.

La classifica in questione tiene conto degli introiti del merchandising e delle licenze ed è giusto sottolineare che è relativa alla stagione scorsa quando il Milan, seppur tagliato fuori dalla lotta scudetto, ha terminato la stagione con un obiettivo ancora da perseguire e conquistato all’ultima giornata (la qualificazione alla Champions League).

Ora, sarebbe curioso vedere la classifica relativa a questa stagione e verificare in numeri l’attaccamento dei tifosi in una stagione che definire disgraziata è quasi un complimento.

Questa è la top ten europea per quanto riguarda i ricavi commerciali:

1. Paris Saint-Germain (254 milioni)
2. Bayern Monaco (237 milioni)
3. Real Madrid (211 milioni)
4. Manchester United (178 milioni)
5. Barcellona (177 milioni)
6. Manchester City (167 milioni)
7. Liverpool (114 milioni)
8, Borussia Dortmund (109 milioni)
9. Chelsea (98 milioni)
10. Milan (96 milioni).

Per quanto riguarda gli altri club italiani, invece, dopo il Milan, troviamo la Juventus, con un ricavo commerciale di 68,5 milioni di euro, l’Inter, con un ricavo leggermente inferiore pari a 68 milioni, e la Roma, con un ricavo di 38 milioni di euro.

Alla luce di questi risultati che, come abbiamo già scritto, sono ottimi per le casse rossonere (e ripetiamo, risalgono alla stagione scorsa), nella testa dei tifosi, non può non sorgere una domanda spontanea: perché questi ricavi non sono stati in parte investiti per una campagna acquisti all’altezza?

Perché Adriano Galliani & co. hanno sempre posto come condizione per investire il superamento dei preliminari di Champions League (investimento che effettivamente non c’è stato, considerato che l’acquisto di Matri è stato “coperto” con la cessione di Boateng e che Kakà è stato prelevato a costo zero).

E’ ovvio che ci sono altri particolari di cui non si può essere a conoscenza ma queste domande restano pur sempre legittime.

Foto | © Getty Images

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG


Il grande equivoco juventino; Osvaldo o Llorente?

Calciomercato: l’Udinese ritorna su Kone, via Maicosuel