La Juventus è atterrata oggi a Lisbona, domani i bianconeri scenderanno in campo per sfidare il Benfica nella semifinale di andata di Europa League. Come da programma oggi davanti ai microfoni si sono presentati Antonio Conte e Gianluigi Buffon, allenatore e capitano hanno chiacchierato con i giornalisti radunatisi al Da Luz per presentare la gara. Dalle parole di entrambi si è capito che i torinesi hanno un grande rispetto per l’avversario che si troveranno di fronte fra 24 ore, un rispetto dovuto non solo al blasone del club lusitano ma anche dai risultati ottenuti in queste ultime stagioni, a partire dal titolo, il trentatreesimo, già conquistato matematicamente in patria.

Qualcuno aveva parlato di una Juve contenta di aver incrociato le Aquile in semifinale, tanto da spingere i quotidiani della capitale portoghese a parlare di orgoglio ferito da vendicare. La realtà è un’altra, c’è grande rispetto per la formazione guidata da Jorge Jesus e lo si capisce chiaramente dalle parole dei due juventini a partire da quelle del tecnico:

Jorge Jesus sta facendo un ottimo lavoro con il Benfica e ho un immenso rispetto per lui e la sua squadra. Questa semifinale è un esame per me? Ma io penso che ogni anno comunque, qualsiasi allenatore di qualsiasi squadra, sia sotto esame per qualsiasi obiettivo che gli si ponga davanti. Dal canto mio sono molto sereno, cerco sempre di fare il mio meglio e il mio meglio non significa che uno debba vincere per forza. Io penso che la bravura di un tecnico non si misuri in base alle vittorie, ma in base a quello che fai in campo, in base a quello che pensano i propri calciatori, in base a quello che pensano i dirigenti e la società. Per il Benfifca il fatto di aver già portato a casa un titolo nazionale che mancava dal 2010 e che l’anno scorso ha perso all’ultimo minuto, è stato positivo, quindi c’è già una sicurezza, un qualcosa di vinto e di importante per il Benfica. Possono concentrarsi esclusivamente sulla semifinale, mentre noi dobbiamo dividere e concentrarci sia sull’Europa League che sul campionato. Ma queste situazioni devono esaltarci, devono essere uno stimolo.

Si diceva anche che Conte nei giorni scorsi avrebbe telefonato a Benitez per chiedergli qualche dritta su come battere il Benfica, lui che alla guida del Chelsea era riuscito a prevalere nella finale dello scorso anno. L’allenatore della Juventus smentisce, nessuna telefonata, per studiare l’avversario basta il lavoro della sua squadra di collaboratori. C’è anche qualche problema di formazione per i bianconeri, Vidal non ce la farà ad essere in campo per il solito problema al ginocchio, per Tevez si valuterà soltanto all’ultimo momento:

Non ho telefonato a nessuno per chiedere informazioni perché mi fido dei miei collaboratori, mi fido anche di me stesso che ho visto tante partite del Benfica. E ribadisco che si tratta di una squadra molto molto forte. In campionato ci sono 38 partite, in Europa il margine d’errore è minimo, conta molto lo stato di forma. Vincere è sempre difficile, ma proveremo a farcela in entrambe le competizioni, nonostante la concorrenza sia forte. Tevez è tornato ad allenarsi. Aspetterò fino a domani per decidere se giocherà dall’inizio o meno. Vidal non giocherà. Resterà a riposo, così da poter tornare in una settimana.

Chi è sicuro di essere regolarmente al suo posto, fra i pali, è Gianluigi Buffon. Il portiere qualcosina nella sua carriera l’ha vinta eppure sente l’importanza della sfida di domani e spera di infondere la sua carica anche ai compagni, quelli magari meno esperti e abituati a sfide del genere. Il Benfica è un avversario vero, ci tiene a sottolinearlo anche il capitano della Vecchia Signora:

Da parte nostra c’è la massima attenzione e il massimo rispetto per la squadra del Benfica, perchè la riteniamo una squadra di dimensione europea a tutto tondo, una squadra che solo per caso è in Europa League come noi. È una squadra che viene da una finale persa l’anno scorso immeritatamente l’anno scorso contro il Chelsea, per cui una squadra che ha tutte le qualità e tutte le caratteristiche per metterci in difficoltà.

Buffon dice di temere maggiormente i giocatori offensivi di Jorge Jesus, gente come Cardozo e Lima possono far male, ma anche Luisao, che di professione fa il difensore, non è da sottovalutare. In generale però l’arma principale dei portoghesi, secondo il portiere, è la grande organizzazione in fase offensiva. A prescindere dalle qualità dell’avversario però quello che si aspetta è una grande prova da parte della sua squadra, una partita così importante è uno stimolo, il fatto che in palio ci sia una finale a Torino aiuta a crederci ancora di più:

La finale allo Juventus Stadium? Chiaramente ci terremo ad esserci, però la finale secondo me è ancora lontana, nel senso che mancano due gare e due gare molto difficili, contro una squadra che farà di tutto per venire lei a giocarsi la finale e non far godere a noi una serata di grande gioia. Questa gara alla fine, seppur sia stato il risultato di una cocente delusione, quella di Istanbul, può diventare un’opportunità importante per noi, per trovare una consapevolezza anche europea e questa consapevolezza la guadagni solo con le vittorie e solo vincendo. E credo che alla fine ci sono solo due competizioni europee, l’Europa League e la Champions League, per cui alla fine solo due squadre in Europa vinceranno un trofeo. Cosa mi aspetto dai miei compagni? Beh, sicuramente quando parlo di opportunità per la Juventus di poter tracciare un cammino europeo importante, intendo anche questo, cioè nel senso che per molti giocatori può essere anche l’occasione di poter provare determinate sensazioni, determinate emozioni, poter e saper gestire determinati momenti che si verificheranno nelle partite più importanti in Europa.

In casa Juve sembrano avere le idee ben chiare: grande rispetto per l’avversario ma allo stesso tempo un’immensa voglia di tornare a vincere qualcosa anche fuori dall’Italia. La sfida di domani al Da Luz di Lisbona dirà molto sulle ambizione e sulle possibilità di successo finale dei bianconeri.

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