Gli scaramantici nel calcio sono davvero tanti, a partire dai calciatori. In casa Juventus le competizioni europee rappresentano l’occasione migliore per tirar fuori aglio e cornetti, senza rinunciare a qualche proverbiale ‘toccatina’. Sarà il ritorno del 1 maggio prossimo allo Juventus Stadium a dire se i bianconeri avranno almeno l’occasione di giocarsi la finalissima di Europa League in casa propria, ma l’andata dice (almeno tra i sostenitori) che qualcosa di quell’ormai antica ‘macumba’ resta ancora: prima palla, abbastanza innocua (angolo calciato sul dischetto), e gol del vantaggio del Benfica.

Tornano alle mente tanti ricordi del passato, il più recente il mezzo autogol di Bonucci su fendente da distanza siderale di Alaba a Monaco di Baviera nel quarto di finale Champions di due anni or sono. Ci vuole poi tanta fatica, tanta costanza e tanta organizzazione, per rimettere in piedi la partita in uno stadio come il Da Luz. E la Juventus l’ha trovata, senza scoporsi eccessivamente. Da una combinazione tipica è arrivato il gol del pareggio. Di Tevez, finalmente. A distanza di cinque anni sembrerebbe quasi il contrappasso della “maledizione” che in tanti chiamano in causa.

Ma nulla viene per caso. Neppure il nuovo vantaggio, nel finale, ottenuto dai lusitani che parevano ormai frastornati e sulle gambe. Cioè, diciamola tutta, la causa non è la maledizione, ma la scarsa attitudine della Juventus (almeno in Italia) ad essere veramente aggredita da una squadra in totale balia della Vecchia Signora (che oggettivamente ha un gioco che ti sfianca) e con più attaccanti bravi contemporaneamente in campo.

Poi chiaro che c’è anche un rilassamento generale poco scusabile, oltre ad un buco centrale che grida vendetta (nelle orecchie di Bonucci che non ha ‘scalato’). E forse anche molte altre cose. Cose nelle quali la maledizione c’entra poco. A meno che i bianconeri allo Juventus Stadium…

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Europa League 2013-2014 Juventus opinioni

ultimo aggiornamento: 25-04-2014


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