Il sogno rischia di trasformarsi molto rapidamente in un incubo. La Commissione di secondo grado della FIGC ha respinto il ricorso del Parma, al quale qualche tempo fa era stata negata la ‘Licenza Uefa’. La prima bocciatura aveva una doppia motivazione: l’inadeguatezza del Tardini rispetto agli standard minini Uefa ed un ritardo nei pagamenti. La questione stadio è stata archiviata dopo che il Parma ha proposto il Braglia di Modena come impianto per le partite europee, mentre in ballo c’è ancora quell’unico ritardo nel pagamento di una ritenuta fiscale, comunque onorato dai gialloblu anche se oltre i termini previsti.

La Uefa sulla questione negli ultimi anni è diventata inflessibile. Senza i pagamenti effettuati nei tempi giusti le squadre non possono iscriversi alle competizioni Uefa, anche se hanno conquistato sul campo tale diritto. Emblematici in tal senso i casi del Malaga e, in particolare, del Rayo Vallecano. Gli andalusi sono stati estromessi per due stagioni ricevendo anche una grossa multa dalla Uefa. Il loro caso era però molto più grave rispetto a quello del Parma, perché i pagamenti mancanti erano molti e nei confronti di ‘tutti’; calciatori, fisco spagnolo e terzi che avevano fornito prestazioni diverse al club.

La UEFA ha ridotto la squalifica ad una sola stagione dopo la comunicazione della Federazione spagnola con la quale si informava che il club aveva provveduto a saldare tutti i debiti. Più simile a quello del Parma è stato invece il caso del Rayo Vallecano, ottavo due anni fa nella Liga, che avrebbe dovuto prendere proprio il posto del Malaga in Europa League. Anche al Rayo, infatti, non venne concessa la Licenza Uefa per la stagione appena conclusa a causa di alcuni ritardi nei confronti del fisco spagnolo.

Con i madrileni la UEFA si manifestò irremovibile, iscrivendo al suo posto in Europa League il Siviglia (9° in classifica) che, neanche a farlo apposta, ha vinto il trofeo lo scorso 14 maggio nella finale contro il Benfica allo Juventus Stadium. Dopo questa seconda bocciatura il Parma presenterà un nuovo ricorso all’Alta Corte del Coni, ultimo grado di giudizio, che emetterà la sentenza definitiva entro il 28 maggio. Nel caso in cui arrivasse anche la terza bocciatura, sarebbe il Torino a prendere il posto dei parmigiani nella prossima Europe League, al quale la Licenza Uefa è stata concessa al primo colpo.

Il Parma spera ancora di non dover rinunciare all’Europa League facendo valere la propria buona fede; il pagamento in questione, infatti, non sarebbe stato effettuato entro i termini giusti solo a causa di un errore amministrativo, al quale il club ha posto rimedio non appena gli è stata fatta notare la mancanza.

Il Toro, quindi, può ancora sperare in un ripescaggio, anche se certamente una qualificazione ottenuta in questo modo non avrebbe lo stesso sapore di una conquistata sul campo, che sarebbe arrivata se ieri sera Cerci avesse trasformato in gol il calcio di rigore tirato nei minuti di recupero contro la Fiorentina.

Questo il comunicato ufficiale del Parma sulla vicenda:

“Il Parma Fc ha appreso con sorpresa la decisione della Commissione di secondo grado di negare il rilascio della licenza Uefa alla nostra società. Pur nel grande rispetto del lavoro svolto dalla Commissione, il Parma FC – tuttora assolutamente convinto delle proprie ragioni – non può accettare questa decisione che vanifica un risultato sportivo che premia un’intera città e che è stato conseguito dopo anni di sforzi economici ed agonistici. Per questi motivi il Parma Fc ricorrerà senza indugi all’Alta Corte del Comitato Olimpico Nazionale (che si riunirà il 28 maggio prossimo) nella certezza che, nella suprema sede della Giustizia Sportiva, sarà riconosciuto il proprio corretto adempimento ai criteri economico finanziari previsti dalla procedura per il rilascio della licenza UEFA”.

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ultimo aggiornamento: 19-05-2014


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