Sarà il mondiale dei time out. La novità introdotta ufficialmente dalla Fifa (ma non certo in pompa magna, da quelle parti sono sempre piuttosto restii alle modifiche dei regolamenti) e voluta fortemente da un gruppo di allenatori capeggiati da Cesare Prandelli, caratterizzerà alcune partite del mondiale brasiliano. Proprio Prandelli, durante lo svolgimento delle Confederations Cup, suggerì di adottare questo sistema per consentire ai calciatori di disidratarsi durante le partite con temperature più torride.

Una prima lista di partite che potrebbero subire delle interruzioni (con inizio alle ore 13.00) è stata decisa dalla Fifa alcuni mesi fa: Messico-Camerun (13 giugno a Natal); Germania-Portogallo ( 16 giugno a Salvador); Italia-Costa Rica ( 20 giugno a Recife); Italia-Uruguay ( 24 giugno a Natal); Bosnia-Iran (25 giugno a Salvador); Usa-Germania (26 giugno a Recife); ottavo di finale 1/a gruppo B-2/a gruppo A (29 giugno a Fortaleza).

Ma anche in Italia-Inghilterra si potrebbe assistere a dei time out visto che la temperatura di Manaus potrà raggiungere i 35 °C con un alto tasso di umidità. Sarà il medico della Fifa a decidere un’ora e mezzo prima di ogni partita se le condizioni climatiche sono pericolose per la salute dei giocatori e a dare il via libera all’arbitro per fermare la partita in due precisi momenti, con pause da 3′ ciascuno. Il time out sarà consentito alla mezzora del primo e del secondo tempo. Claudio Marchisio, in conferenza stampa, ha evidenziato come il clima di Manaus potrebbe influire molto sulle prestazioni dei calciatori:

“La gara con l’Inghilterra sarà la più importante del girone. Il clima di Manaus influirà molto, ce ne siamo resi conto nell’ultima amichevole contro ilFluminense, l’umidità si fa sentire subito. Con questo clima i time-out saranno fondamentali. Italia e Inghilterra sono due nazionali con caratteristiche completamente diverse. Noi abbiamo centrocampisti di qualità come Pirlo, Verratti, De Rossi e Thiago Motta che ci permettono di avere il possesso palla. Loro sono molto forti fisicamente, giocano con un classico 4-4-2 e sfruttano la velocità dei loro attaccanti”.

Sul tema è intervenuto anche Mauro Berruto, il commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile. Lui di time out se ne intende:

“In Brasile i time out serviranno soprattutto per una questione fisica, ma mi permetto di suggerire a Cesare di utilizzare un codice di comunicazione, rapido ed efficace, diverso da quello che si utilizza nell’intervallo lungo di 15 minuti. Così potrà dare indicazioni che i giocatori, nonostante la fatica e la tensione di una gara dei Mondiali, potranno cogliere certamente in pochi attimi e mettere in pratica”.

Parere favorevole anche dal ct della nazionale di basket, Simone Pianigiani:

“Non vedo alcuna controindicazione. Non credo infatti che una pausa, anche di tre minuti, possa interrompere o cambiare l’inerzia di una partita. Gli allenatori, invece, avranno un’importante opportunità: quello di poter interagire da vicino con i propri giocatori. Nel basket, nei time out, si disegnano sulla lavagna situazioni di gioco ‘particolari’ come le rimesse in zona di attacco. Nel calcio, probabilmente, non sarà così. In quei tre minuti i tecnici potranno trasmettere ai giocatori pochi messaggi, ma con nuove idee, nuovi spunti, sicuramente utili per le fasi finali dei due tempi”.

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