Dici Italia e sotto sotto pensi alla Juve: due giorni fa il tecnico del Costa Rica Jorge Luis Pinto dopo la vittoria contro gli azzurri ha dichiarato di essersi ispirato alla squadra di Antonio Conte per organizzare la fase difensiva, mentre martedì prossimo in campo ci saranno diversi giocatori della Vecchia Signora nella sfida cruciale da dentro o fuori contro l’Uruguay. Il nostro ct Cesare Prandelli sta pensando di schierare la retroguardia titolare della Juve con l’inserimento di Bonucci a protezione di Chiellini e Barzagli (più ovviamente Buffon in porta), mentre a centrocampo dovrebbero stazionare Marchisio e Pirlo.

Nell’undici allenato da Oscar Tabarez gioca un certo Martin Caceres, altro juventino d’adozione che dunque conosce bene i suoi prossimi avversari; non solo, nella Celeste una delle punte di diamante è quell’Edinson Cavani che ha infiammato la Serie A con le maglie di Palermo e Napoli prima di salutare il nostro Paese per accasarsi al Psg. Così la Gazzetta dello Sport ha voluto sentire proprio Caceres per capire se e cosa riferirà al suo allenatore in vista del big-match di Natal in programma fra due giorni; il difensore uruguaiano non si nascone e spiega:

“Credo che il maestro Tabarez mi chiederà informazioni sull’Italia e sulla Juventus, soprattutto sui miei compagni. Pirlo? Poco da inventare, tutti gli allenatori lo conoscono. A Tabarez ribadirò che sarà importante disturbarlo in fase di possesso palla. Marchisio invece ha dei movimenti standard, qui i miei consigli potrebbero essere utili. Ha un gran tiro da fuori e sa inserirsi bene, lo descriverò dettagliatamente. Gli altri? Elogiare Buffon è troppo facile. Chiellini è un mio amico, Barzagli e Bonucci hanno grande esperienza”.

Le dritte che potrà fornire al selezionatore uruguagio e ai suoi compagni saranno preziose, ma oltre a lui ci sono anche altri componenti della rosa che sanno più di qualcosa sui nostri nazionali: da Gargano che ben conosce i suoi compagni del Parma, a Gonzalez della Lazio che invece sa tutti i segreti di Candreva, fino ad arrivare ad Hernandez e Perez e agli ex “italiani” Arevalo Rios (Palermo), Muslera (Lazio), Forlan (Inter), Ramirez (Bologna), Pereira (Inter) e Stuani (Reggina). Per il Pelado saranno fondamentali le “conoscenze” del Matador:

“Sia io che Cavani potremmo raccontare qualcosa di utile a Tabarez, il Matador ha giocato contro la difesa della Juventus tante volte con il Napoli. Poi c’è Diego Godin a cui non ho bisogo di descrivere Balotelli. E’ arrivato in finale di Champions e nelle partite di Coppa contro i rossoneri ha già studiato l’attaccante”.

Martin Caceres ha dunque le idee chiare così come tutto l’Uruguay che venderà carissima la pelle prima di abdicare:

“Prandelli avrà anche due risultati a disposizione ma noi uruguaiani ci esaltiamo nelle situazioni di difficoltà, lo abbiamo dimostrato contro gli inglesi. La sconfitta con la Costa Rica dell’Italia ci ha stupiuto. Per noi sarebbe stato meglio un successo azzurro. Poteva bastare un pareggio per andare avanti insieme. Che partita sarà contro l’Italia? Non mi aspetto dieci uomini davanti a Buffon tutti in difesa, questo non è lo stile dell’Italia. Con Prandelli gli azzurri hanno imboccato un percorso tattico diverso. E a noi va bene così. Suarez e Cavani diventano micidiali se hanno un po’ di spazio a disposizione. Giocare in difesa e fare contropiede saranno i nostri riferimenti per quanto riguarda la tattica”.

Ci sarà di che preoccuparsi, ma occhio a non fasciarsi la testa già alla vigilia: anche i nostri sanno tutto delle caratteristiche dei giocatori uruguaiani.

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