L’Argentina ce l’ha fatta a qualificarsi ai quarti di finale dei Mondiali in Brasile 2014 con una sofferenza indicibile, colpa di una Svizzera che si è presentata in campo ottimamente disposta in difesa. I sudamericani hanno comunque meritato di passare il turno grazie al gol dell’uomo che ha tirato in porta più di tutti, Angel Di Maria al 118′ dei tempi supplementari. Di fatto il gioco lo hanno imposto sempre gli argentini. Clamorosi gli ultimissimi minuti, i tre di recupero dei tempi supplementari, in cui è successa qualsiasi cosa e il risultato è stato in bilico fino all’ultimo respiro.

Nel primo tempo l’Argentina è partita subito forte nel possesso di palla, che nei primissimi minuti è stato addirittura dell’85% per poi assestarsi su una media del 60% nel corso della prima frazione. Le occasioni migliori, tuttavia, sono state per la Svizzera, in particolare con Shaquiri, che è arrivato al tiro da fuori area costringendo Romero al miracolo al 28′ (parata replicata pochi secondi dopo sulla ribattuta di Lichtsteiner), e con Drmic che al 38′ in contropiede si è ritrovato da solo davanti al portiere argentino che sembrava indeciso se uscire o meno, ma la sua indecisione non ha fatto che confondere lo svizzero che ha tirato malissimo, tentando un pallonetto che è finito dritto nelle mani dell’estremo difensore dell’Albiceleste.
La chance più pericolosa dell’Argentina l’ha avuto sui piedi Di Maria proprio nell’azione successiva al gol sfiorato da Drmic, ma Benaglio non si è dovuto sprecare più di troppo per parare.

Nel secondo tempo l’Argentina ha giocato nettamente meglio, Messi si è fatto vedere più spesso con i suoi guizzi che però non hanno mandato nel panico la difesa svizzera, sempre pronta a raddoppiare o triplicare gli uomini sulla pulce. Benaglio è riuscito più volte a salvarsi anche pasticciando un po’, ma evitando in ogni caso il peggio. Tra le occasioni più ghiotte della seconda metà di partita per la Svizzera c’è da annotare il calcio di punizione di Shaquiri al 50′ battuto direttamente in porta, poi il gioco si è spostato nella metà campo elvetica e ci è rimasto a lungo. L’Argentina è arrivata più volte vicina al gol del vantaggio, anche se mai in maniera troppo clamorosa: ha avuto occasioni importanti con Rojo al 58′ su passaggio di Messi, poi con Higuain di testa al 61′, con Messi al 77′ e sulla stessa azione con Palacio che si è avventato sulla respinta.

Nonostante queste azioni, però, il risultato non si è sbloccato e si è arrivati ai tempi supplementari durante i quali la stanchezza si è fatta sentire da entrambe le parti, anche se ci sono stati numerosi guizzi delle due squadre, ma l’unica occasione clamorosa prima del gol è stato il tiro da fuori area di Di Maria al 3′ del secondo tempo supplementare, Benaglia ha parato difendendo benissimo il primo palo. A due minuti dalla fine del secondo tempo supplementare è arrivato il gol di Di Maria su assist di Messi, poi nei tre minuti di recupero è successo davvero di tutto, a partire dal palo di Dzemaili di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 125′ un calcio di punizione da 16-17 metri per la Svizzera, ma il tiro di Shaquiri che si è infranto sulla barriera ha segnato la fine dei sogni di gloria degli elvetici.

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