Gli sponsor scaricano Luis Alberto Suarez, dopo il morso a Chiellini durante i Mondiali. Enrico Campari, fornitore italiano di parastinchi e titolare dell’azienda omonima che si trova a Casale di Felino (Parma), non perdona l’attaccante del Liverpool: “Non lo serviamo più. Ho già avvertito il mio commerciale inglese”.

Il motivo? Il parastinco è stato in bella vista sì, ma è stata tutta pubblicità negativa per il marchio italiano:

“L’ho riconosciuto dal bordino a supporto della struttura: Suarez ha voluto incidere la bandiera dell’Uruguay, il numero nove e i nomi dei figli da una parte, il suo e quello della moglie dall’altro. Non sarà più un mio cliente: non voglio essere il paladino della giustizia, non ne faccio una questione morale, ma così ho deciso”.

E dire che Campari non è uno qualunque: da lui si servono Messi, Cristiano Ronaldo, Buffon, Ibrahimovic, Kakà e Ribery. Grandi firme. Racconta Enrico alla Gazzetta dello Sport:

“Materazzi ha voluto la foto con i trofei conquistati, Criscito l’immagine del Vesuvio, Chiellini e De Lucia il cartone animato di ‘Holly e Benji’, Yohan Cabaye il Cristo Redentore sulla montagna del Corcovado. C’è tanto spirito di emulazione tra i calciatori; ogni tanto, tuttavia, arrivano proposte davvero originali”.

Anche Fabio Cannavaro si è servito qui. E il parastinchi di “Campari Composti per Campioni” ha alzato la Coppa il 9 luglio 2006 a Berlino. E buona parte di quella spedizione fortunata azzurra aveva deciso di salvaguardare le gambe proprio qui, nel Parmense. Chissà, forse con Suarez Campari avrebbe potuto inventare un parastinchi con i denti di Dracula. Cavalcando l’onda del morso. Ha rinunciato. Forse anche perché la vittima è stata azzurra.

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Mondiali Brasile 2014

ultimo aggiornamento: 02-07-2014


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