Settantotto anni e non sentirli, da sedici a capo della Fifa, Sepp Blatter in realtà lavora per il massimo organismo calcistico mondiale dal lontano 1977: inutile dirlo, da anni è il capo supremo dello sport più popolare del globo, carica che ha ricoperto convogliando su di sé le antipatie della stragrande maggioranza degli appassionati calciofili. Eppure Blatter è ancora lì, burattinaio supremo del carrozzone, per niente intimorito dalle critiche: ieri sera sedeva tra il premier russo Vladimir Putin e la presidente del Brasile Dilma Rousseff, mostrandosi a suo agio tanto durante la partita quanto in occasione della premiazione (solo otto anni fa, quando a trionfare fu l’Italia, si diede alla macchia).

Dopo aver fatto gli onori di casa in quel di Rio de Janeiro ieri sera, oggi nella pancia del Maracanà è stato il protagonista della conferenza stampa di chiusura dei Mondiali, presentandosi di fronte ai giornalisti insieme a Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, Aldo Rebelo, il ministro dello sport brasiliano. Per Blatter è stato un grandissimo mondiale:

“È stato il mio decimo Mondiale, il quinto da presidente. È stata una coppa molto speciale, perché la qualità e l’intensità del calcio, sono state nuove rispetto al passato: le squadre hanno giocato in maniera aggressiva ed offensiva. La finale non può essere comparata con le altre finali: quelle del passato sono state tattiche, quella di ieri, invece, è stata una battaglia dall’inizio alla fine per vincere. Per il resto, ho notato che ci sono stati meno infortuni, più intensità e più passione. Nella prossima Coppa dovremo mostrare la stessa qualità di calcio”.

Secondo chi scrive non è stato invece una rassegna iridata memorabile, almeno dalla fase ad eliminazione diretta in poi in cui i gol sono stati pochi (Brasile-Germania esclusa) e le emozioni alla spicciolata; tant’è, Blatter promuove la competizione appena andata in archivio ricordandone i momenti chiave:

“La mia prima grande impressione è stata la gara di apertura. Io dissi che da quando ci sarebbe stato il calcio d’inizio, qualcosa sarebbe cambiato in questo paese e questo è successo. Poi, quando ho visto la partita tra la Spagna e l’Olanda, specialmente nel secondo tempo, ho notato che ci sarebbe stato qualcosa di speciale. Lo scandalo biglietti? Quando si parla di corruzione bisogna avere le prove. C’è stato qualcosa di sbagliato nella gestione dei biglietti, ma non corruzione”.

Non può sottrarsi alla disamina di due dei fatti più discussi di questo mondiale, cioè il morso di Suarez a Chiellini con relativa squalifica per l’uruguagio e il premio di miglior giocatore assegnato incredibilmente a Messi:

“La decisione di squalificare Suarez è stato presa da un comitato indipendente della Fifa. Credo sia stata molto dura ma come presidente della Fifa devo accettare questa decisione del nostro comitato. Spero che torni presto a dimostrare la sua capacità tecnica e tattica ed il suo fiuto per il gol sul campo. Messi il miglior? Devo essere diplomatico o dire la verità? Anche io sono rimasto un po’ sorpreso quando l’ho visto chiamato per la premiazione. Se prendiamo in esame l’inizio del torneo e guardate i gol segnati da Messi, però, è stato molto decisivo”.

Di seguito vi mostriamo due scatti molto significativi della finale di ieri: la prima ritrae Blatter tra Putin e la Rousseff, non lontano dalla Merkel:

Ed ecco la foto che mostra l’amabile (?) chiacchierata tra Putin e Angela Merkel.

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Infine un primo piano di Sepp Blatter durante la conferenza stampa di oggi:

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