Perché Antonio Conte ha lasciato la Juventus? Questa domanda se la stanno ponendo praticamente tutti gli juventini (e non) dal 15 luglio scorso e la risposta più ovvia, ad oggi, resta quella legata al mercato. Conte voleva acquisti importanti per puntare alla Champions League e la proprietà della Juventus non era in grado di garantirglieli. Oppure, peggio ancora per i tifosi bianconeri, a Torino stavano (e stanno ancora) pensando di sacrificare un big della squadra (vedi Vidal) per finanziare il mercato di quest’anno trovando, inoltre, un modo per sopperire al calo degli introiti persi con l’uscita di scena ai gironi della scorsa Champions League.

Le soluzioni al dilemma sembrano essere queste, ma non secondo quanto ha riferito oggi Pavel Nedved nel corso di un’intervista ad un giornale ceco. Secondo il consigliere di amministrazione della Juventus l’addio di Conte sarebbe totalmente dipendente da una scelta personale dell’ex tecnico, stanco dopo aver vissuto tre anni intensi alla guida della Vecchia Signora. Queste le parole di Nedved:

«Antonio ha dato le dimissioni perché non aveva le energie per continuare non per disaccordi con la dirigenza. Voleva già dimettersi a maggio, ma avevamo parlato e si era convinto di pensarci durante le vacanze. Quando è tornato ha deciso che non voleva continuare. Niente di quello che hanno detto i media sulle sue dimissioni è esatto, Conte era semplicemente stanco… La sua decisione ci ha sorpreso, anche se a fine stagione ce lo aveva già detto. Il mercato e le strategie adesso non cambiano: non abbiamo intenzione di vendere nessun giocatore importante»

E’ dunque questa la versione dei fatti della società bianconera, che però adesso dovrà stare attenta a non sbugiardarsi da sola con qualche operazione di mercato che puzza di ridimensionamento. I cambiamenti fanno parte del calcio, ma è altrettanto chiaro che in questo caso non potranno facilmente giustificare la cessione di un big come Vidal motivandola come una scelta tecnica del nuovo allenatore, già sufficientemente detestato dalla tifoseria.

Mai l’irrequieta tifoseria della Juventus accetterà che sia proprio Allegri a prendersi la responsabilità di una cessione tanto importante, almeno fino a quando il nuovo allenatore non riuscirà a conquistare la loro stima professionale, naturalmente sempre ammesso che ci riesca.

Personalmente ritengo questa “giustificazione” di Nedved davvero poco credibile, al pari di quella di Marotta quando, durante la presentazione di Allegri, ha cercato di lasciare ad intendere che la pista Iturbe era stata abbandonata solo dopo l’addio di Antonio Conte per ragionare sul mercato con il nuovo allenatore prima di fare un investimento importante. Più probabilmente è stato proprio il mancato arrivo di Iturbe (e di Sanchez prima) a far storcere il naso per l’ennesima volta ad un Conte già non convintissimo di restare alla Juventus fino all’estate 2015.

Ad ogni modo per trovare una risposta alla domanda iniziale del post sarà sufficiente aspettare la chiusura del calciomercato.

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