Carlo Tavecchio scomoda addirittura l’assassino del presidente americano Kennedy per sfuggire all’accerchiamento. E per rispondere alle accuse di razzismo che lo hanno colpito dopo le parole sui mangia-banane nel discorso in cui aveva annunciato la candidatura alla presidenza della Figc. “L’assassino di Kennedy è stato trattato meglio” dice, forse esagerando un po’.

Ma Tavecchio è chiaramente nervoso. L’autogol ha pesato e peserà, il fronte dei no si sta allargando. “Davanti a un non consenso di una Lega importante, si farebbero altre considerazioni” ha spiegato ai microfoni di Radio Uno, quasi a fare per la prima volta un passo indietro. C’è il rischio che la Lega Pro di Firenze gli ritiri l’appoggio: “Non andrò proprio per non influenzarli. Anche se non ho cambiali da pagare, né padroni”.

A Firenze non ci va nemmeno Demetrio Albertini l’avversario di Tavecchio nella corsa alla successione di Abete. “Leggo di possibili accordi che mi riguardano. Non baratto nessuna poltrona con le mie idee. Il palazzo del potere continua a scricchiolare. Tanti si stanno allontanando, rimangono le solite facce”.

C’è chi, però, continua ad appoggiare Tavecchio. L’amministratore delegato del Parma, Pietro Leonardi, spezza una lancia in favore del numero uno della Lega Dilettanti:

“Per come è stato trattato il Parma in questi ultimi due anni. Noi guardiamo ai fatti, non alle parole. I fatti sono che l’assemblea di Lega ha deciso una linea e noi da quella linea non ci discostiamo, confermando il sostegno a Carlo Tavecchio”.

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carlo tavecchio

ultimo aggiornamento: 04-08-2014


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