Il 3 settembre 1989 moriva Gaetano Scirea, un simbolo della Juventus e dello sport italiano. L’incidente stradale che costò la vita ad uno degli uomini più amati e rispettati del calcio avvenne in Polonia, dove Scirea si era recato per osservare da vicino la squadra polacca del Górnik Zabrze, avversaria della Juventus in Coppa Uefa. La notizia suscitò sgomento e fu lanciata per prima dalla Domenica Sportiva condotta da Sandro Ciotti. Il suo ex compagno di squadra Tardelli accusò un malore e abbandonò immediatamente la trasmissione.

25 anni fa moriva Gaetano Scirea – Foto

Difensore elegante e corretto, Scirea concluse la sua carriera senza mai essere espulso. Un fatto anomalo per un calciatore che riusciva ad interpretare con mitezza il ruolo di libero. La Juventus lo ricorda così con una nota sul proprio sito ufficiale:

“Esempio di lealtà e correttezza in campo grazie alla classe cristallina di cui era dotato, che gli permetteva di ergersi tra gli avversari con eleganza e intelligenza (mai un’espulsione in carriera), fuori dal terreno di gioco è stato un modello di umanità e garbo, stimato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e dalle generazioni future. Nel 25esimo anniversario della sua scomparsa, la società e tutto il popolo bianconero si stringono a Mariella e Riccardo nel ricordo dell’indimenticabile campione”.

Scirea ha iniziato la sua carriera professionistica nell’Atalanta giocando 58 partite e segnando un gol, prima di vestire la casacca bianconera. Oltre al titolo di campione del mondo con la mitica Nazionale di Bearzot ha collezionato sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Supercoppa europea. In campo ricordava la classe di Franz Beckenbauer: insieme al difensore tedesco e a Franco Baresi è considerato uno dei migliori interpreti del ruolo di libero.

Mariella Scirea, la vedova di Gaetano, ha preferito il silenzio alle continue richieste di interviste in questi giorni: “E’ vero. Mio marito era considerato uno di famiglia, alla Juve, e la società puntava molto su di lui. Per non scontentare nessuno ho preferito non rilasciare interviste“. Scirea uomo e calciatore viene raccontato con una toccante lettera pubblicata da “La Gazzetta dello Sport” da Dino Zoff, suo compagno di vita per moltissimi anni.

Ogni anno si disputa un torneo giovanile e viene assegnato il trofeo fair play, messo in palio dalla Lega di serie B, per il pubblico più corretto. L’ultimo è andato al Modena, premiato lunedì sera, mentre i precedenti tre li ha vinti il Cittadella. Mariella e Riccardo Scirea hanno mandato un messaggio a tutto il calcio italiano tramite una lettera pubblicata sul sito della Lega di Serie B:

“Società e tifoserie che meritano di essere prese ad esempio, dall’intero calcio italiano. Negli ultimi anni, negli stadi sono accaduti episodi gravi e allora il fairplay è fondamentale, fuori e pure sul campo”.

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ultimo aggiornamento: 03-09-2014


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