Il Milan avrà nel giro di qualche anno un nuovo stadio di proprietà stando a quanto trapela da via Aldo Rossi, l’Inter no. La conferma arriva direttamente dal presidente nerazzurro, Erick Thohir. Non che si tratti di una novità, intendiamoci, ma almeno ora la notizia ha tutti i crismi dell’ufficialità. Che l’idea della realizzazione di un nuovo impianto di proprietà dell’Inter, così come sognato dall’ex patron Massimo Moratti, fosse stata già accantonata, lo si sapeva da tempo: la situazione economica del club nerazzurro non è tale da poter pensare al momento a quella che si prospetta come una vera e propria impresa. Meglio lavorare all’ammodernamento di San Siro, che ben presto sarà esclusivamente ad uso e consumo dell’Inter, visto che il Milan si trasferirà nella sua nuova casa.

Di recente, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha fatto il punto sulle richieste di Inter e Milan, confermando che l’interesse nerazzurro per l’area di Rho dove sorgerà l’Expo è più timido rispetto al progetto del club rossonero, al quale sta lavorando in prima persona l’amministratore delegato Barbara Berlusconi.

“Il Milan ha mandato la sua dichiarazione di interessi per realizzare il nuovo stadio sul sito dell’Expo o in un’altra zona di Milano – puntualizza Maroni – , l’Inter no. Thohir è venuto a trovarmi la prima volta che è passato a Milano. Abbiamo parlato di stadio, di Expo, ma alla fine non ci sono state grandi aperture”.

erick thohir inter infront

Versione confermata indirettamente dal presidente Thohir da Giacarta: il numero uno dell’Inter, contento per aver ridotto il monte ingaggi e dato respiro alle casse del club, ammette che non ci siano ancora idee ben definite, non escludendo nemmeno la realizzazione di un nuovo stadio in collaborazione con i ‘cugini’ del Milan:

“Siamo ancora in una fase di studio – dichiara il tycoon indonesiano – e dobbiamo capire se farne uno nuovo da soli oppure col Milan, o risistemare il Meazza. In Italia dovrebbero fare come negli Stati Uniti, dove il club gode del pieno supporto della comunità locale. Occorrerebbe la concessione di un terreno per 100 anni dove costruire uno stadio”.

Purtroppo le amministrazioni locali italiane non godono di un momento particolarmente favorevole dal punto di vista economico, ragion per cui se non si muovono i privati, difficilmente comuni, province e regioni potranno mettere a disposizione dei club soldi pubblici per la realizzazioni di impianti alla fine ad “uso privato”. Qualcosa sta cambiando, perché pare che il Governo voglia velocizzare pratiche e burocrazia necessarie per la realizzazione degli stadi di proprietà.

“Una squadra di calcio è l’orgoglio di una regione. Ora però anche il governo italiano sta cominciando a sostenere i progetti per gli stadi. Noi abbiamo ottenuto un finanziamento sul contratto di affitto del Meazza – conclude – che useremo per riammodernare lo stadio e le sue strutture”.

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ultimo aggiornamento: 11-09-2014


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