Oggi tutti incensano Diego Simeone: ha vinto 1-0 contro la Juventus, rimediando alla sconfitta del Pireo. Il girone vede tutte e quattro le squadre a pari punti, adesso: Atletico Madrid, i bianconeri, l’Olympiakos e il sorprendente Malmoe. Ieri, però, al Vicente Calderon, si è vista una partitaccia. Pochissime occasioni da gol, tanti falli, densità a centrocampo e provocazioni (soprattutto da parte spagnola, a dire il vero).

Se i colchoneros avevano necessità assoluta di vincere, la cosa non è emersa. A un certo punto, a metà ripresa, era la Juve a tenere palla e i madridisti non facevano neanche pressing. Proprio in quei minuti, però, è arrivato il gol di Arda Turan, dopo un’azione dell’ex Tiago, con scarico sulla destra per Juanfran, il cui cross è passato sopra a Mandzukic che, però, ha in un certo senso scombussolato i piani della difesa bianconera. Il turco ha azzeccato il tocco di rapina: 1-0 per l’Atletico. Da lì in poi, a dire il vero, si è giocato pochissimo.

Ecco, verrebbe naturale dire allora che Simeone ha attirato in una trappola Allegri: ha fatto finta di non averne più, di accontentarsi dello 0-0 e ha colpito con una ripartenza. L’ex tecnico rossonero ci è caduto con tutti e due i piedi: aveva alzato il baricentro forse per provare a vincerla, la partita, e si è ritrovato sotto. Beh, non è andata proprio così.

I campioni d’Italia hanno fatto possesso palla per buona parte del match e questa è una prerogativa della Juve di Allegri. Ha sofferto un po’ soltanto nei primi 10′ – 15′ della ripresa, rischiando anche di andare sotto per una deviazione di Caceres, ma poi aveva ripreso in mano l’incontro. Il gol è stato piuttosto casuale. Ma siccome, la storia la scrive chi vince, allora oggi Simeone appare come un genio, Allegri come un pirla.

Il vero difetto di ieri della Juve è stato la mancanza di soluzioni offensive. Praticamente, nessun tiro in porta. Tevez troppo arretrato, Llorente nella morsa di Godin e Miranda. Il centrocampo impegnato a fare a sportellate con i dirimpettai. Vidal evidentemente sottotono. Però, l’Atletico Madrid si sa che gioca così: predilige l’ammucchiata allo spettacolo. Non ti domina, ti circuisce. Ti fa giocare male. E, spesso, va bene. Ecco, allora da questo punto di vista Simeone ha qualcosa di geniale. Con una squadra di medio livello – e quest’anno indebolita dalle partenze – ha sfiorato la Champions, ha vinto la Liga e la Supercoppa. Ma se volete un po’ di bel calcio, cambiate canale.

Chi si trova sulla sua strada i colchoneros, lo deve sapere. Verrà quasi sicuramente fuori una partita spigolosa. Utile lezione per Allegri in vista della gara di ritorno allo Juventus Stadium. Lezione da imparare a memoria per non essere davvero pirla. E sperare nella qualificazione, che non è sicuramente compromessa dallo 0-1 del fortino Vicente Calderon.

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ultimo aggiornamento: 02-10-2014