La guerra non è ancora finita, ma di battaglie Stilijan Petrov (per gli amici Stan, come suggeriva nella sua autobiografia nove anni fa) ne ha vinte fino ad ora tantissime e vederlo satollo e in salute calcare un campo di periferia di Birmingham non ha davvero prezzo per sé, la sua famiglia, i tifosi di Aston Villa e Celtic e per tutti gli appassionati di calcio bulgari e non che hanno preso a cuore la sua storia. Una storia intrisa di speranza, determinazione e tanta, tantissima voglia di non mollare, un percorso irto e tortuoso che cominciò in un pomeriggio di marzo di due anni fa quando al termine di Arsenal – Aston Villa, partita persa dai Villans per 3-0, il capitano degli ospiti Petrov accusò una fiacchezza fuori dal comune per un ragazzone come lui, combattente al Celtic prima e poi al Villa Park, centrocampista di sostanza e qualità di 33 anni.

Gli accertamenti effettuati un paio di giorni dopo furono impietosi, la diagnosi per il bulgaro lasciò poco spazio alle interpretazioni: leucemia acuta, gli ematologi non si nascosero dietro a un dito e per Stan cominciò subito un percorso terapeutico serrato, affrontato con forza e dignità. Già il sabato successivo era negli spogliatoi della sua squadra per spronare i compagni in vista della partita col Chelsea, in un clima di commozione generale; la Premier League dedicò a Petrov messaggi di incoraggiamento, lui ringraziò tutti e annunciò senza giri di parole: “Col calcio ho chiuso, è la fine. Ora comincerò a combattere per la mia vita e, statene certi, combatterò“. E come promesso non lasciò un centimetro di spazio alla sua malattia, proprio come faceva con gli avversari in campo.

Quattro mesi dopo la brutta notizia, da Birmingham arrivarono indicazioni confortanti circa il suo stato di salute; piena estate 2012, l’Aston Villa pubblicò un comunicato ufficiale in cui spiegava: “E’ con grande piacere che il club può confermare che la leucemia acuta che ha colpito il nostro capitano di lungo corso Stiliyan Petrov è in remissione“, sottolineando come la “sua crociata” fosse tutt’altro che conclusa e ci sarebbe stato da “combattere” ancora per mesi. Ebbene dopo più di due anni in cui di Petrov si è continuato a parlare confermando di volta in volta i progressi verso la guarigione, due giorni fa è anche sceso di nuovo in campo coi Wychall Wanderers per una partita di Sunday League, un campionato amatoriale inglese. In carne, grintoso, non ha risparmiato scivolate e colpi di classe, andando pure in gol; alla fine del match ha spiegato al Daily Mail:

“La mia condizione migliora, ho giocato tutti i 90 minuti ma serve ancora un po’ di pazienza. Ogni 10 minuti hanno provato a cambiare il mio marcatore ma io sono riuscito comunque a segnare. Vedo che i tifosi non si sono scordati di me, continuano a chiedermi foto ed autografi, sono molto gentili”.

Continua così vecchio Stan, e rimani focalizzato sull’obiettivo come del resto sei sempre stato abituato a fare: noi tutti abbiamo e avremo bisogno del tuo esempio di speranza e determinazione.

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ultimo aggiornamento: 07-10-2014


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