Giampaolo Pazzini è nuovamente finito nella gabbia. Gli era successo anche con la maglia dell’Inter, strozzato dalla presenza di Milito e presto messo in un angolo nonostante una partenza a razzo, a suon di gol e prestazioni convincenti. Evidentemente però ciò che non riesce a convincere Pazzini da quando è uscito dall’isola felice sampdoriana (felice anche perché al suo fianco agiva uno dei migliori Cassano della sua carriera) sono gli allenatori. E adesso iniziano a essere parecchi, nelle girandole vissute tra Inter e Milan. Fino a Filippo Inzaghi, uno che i bomber dovrebbe saperli riconoscere. Via Balotelli, dentro Torres, e senza coppe europee vuol dire nuova panchina e quindi voglia di andarsene via. Tornare a giocare.

Ecco perché il calciomercato inizia ad agitarsi: il Milan ha dato il benestare a Tullio Tinti per trovare nuova sistemazione al proprio assistito sempre condizionatamente al fatto di trovare un sostituto, che secondo Galliani dovrebbe essere un giovane (da escludere Petagna e Zigoni, qualche chance per Paloschi). Tre le società coinvolte nella corsa al possibile affaire-Pazzini: Napoli, Fiorentina e Parma. Ma i ducali lasciamoli un attimo da parte dato che Pazzini pare abbia già rispedito al mittente l’interesse mostrato da Donadoni (sempre che resista sulla panchina emiliana) per lui.

Le piste vere sono le altre due, anche perché Tinti ha parlato sia con Bigon e che con Pradè senza trovare le porte chiuse: cartellino a 3 milioni di euro, ingaggio intorno ai 2 e tanta voglia di ritornare al gol. Chiaro che Pazzini preferisca Firenze, società con la quale sente di essere in debito e piazza quasi di casa per lui, mentre a Napoli con Higuain e un’Europa League ancora da decifrare il rischio è di fare la stessa fine di adesso.

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