La squalifica per tre giornate comminata a Rio Ferdinand, con tanto di multa di 25 mila sterline, è solo l’ultima in ordine di tempo in Premier League. Dal 2011 la Football Association (FA) si è dotata di un nuovo regolamento per controllare il comportamento dei tesserati anche al di fuori dal campo, sui social network ad esempio, e i casi di infrazione sono moltissimi. La federazione in questi anni ha investigato su 121 possibili comportamenti inappropriati sul web, solo 18 volte non c’è stato bisogno di intervenire, mentre in ben 60 circostanze sono state prese delle decisioni sanzionatorie, 33 sono i casi di maggiore gravità, in aumento dal maggio 2013 quando sono entrate in vigore le nuove regole antidiscriminatorie.

Tutto iniziò con Ryan Babel, il giocatore allora al Liverpool pubblicò una foto dell’arbitro Webb vestito con la maglia del Manchester United, per lui niente squalifica ma solo una multa di 10 mila sterline. Non è la prima volta che Rio Ferdinand viene ripreso per un tweet, già nel 2012 si ritrovo a pagare una multa di ben 12,000 sterline per aver definito Ashley Cole uno “choc ice”, un termine usato per le persone di colore ma che hanno atteggiamenti da bianchi. Tutto seguiva alla famosa vicenda delle offese a sfondo razzista di John Terry nei confronti del fratello Anton Ferdinand, Cole, all’epoca al Chelsea, si schierò difendendo il suo compagno di squadra. Il giocatore della Roma non può certo definirsi irreprensibile, anzi, proprio a lui appartiene il record per la multa più salata: 90 mila sterline per aver definito la federazione “un branco di femminucce” proprio per le decisioni in merito al caso Terry.

Ma basta anche molto meno per essere puniti, è il caso di Assou-Ekotto che è stato sanzionato per aver difeso Anelka in occasione della vicenda legata al famoso gesto della “quenelle”, oppure quello di Carlton Cole che pubblicò dei commenti irrispettosi nei confronti della nazionale inglese quando era impegnata in un amichevole con il Ghana. Ma la FA non si limita a tenere sotto controllo le stelle della Premier League, il record per la squalifica più lunga spetta ad un tale David Deeney del St Neots Town, alcuni suoi commenti discriminatori gli sono costati otto turni di stop.

Come abbiamo visto non sono pochi gli episodi, tutt’altro, il Guardian spiega che grazie all’applicazione di queste nuove normative nelle casse della federazione dal 2011 ad oggi sono entrate ben 350 mila sterline. Ovviamente sono soldi che non vanno ad arricchire il massimo organismo calcistico inglese che è un ente no-profit per statuto, la stessa FA infatti li reinveste nel mondo del calcio a partire dai livelli più bassi finanziando i progetti di molti club affiliati. In Italia il caso più recente è quello che riguarda Bonucci, ripreso dal ct Conte per una foto su Instagram dopo Juventus – Roma. Forse sarebbe il caso di iniziare a usare maggiore severità anche con i nostri tesserati, i cui comportamenti social non sono sempre da gentleman.

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ultimo aggiornamento: 31-10-2014


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