Rudi Garcia, allenatore della Roma, è stato oggi presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia di Tor Vergata per ritirare il premio “Etica nello Sport”. Nonostante le continue violazioni dell’articolo quattro, che vieta l’uso di apparecchi trasmittenti durante le partite, e le multe per un totale di 122 mila euro che la Roma ha dovuto sin qui pagare, il tecnico giallorosso ha fatto letteralmente infiammare la platea degli studenti. Il tecnico francese avrebbe dovuto tenere un monologo, ma ha subito chiarito che avrebbe preferito ricevere delle domande dai presenti, scatenando la gioia di quanti affollavano l’aula. Non potevano mancare le domande sugli arbitri e su Juve-Roma di un mese fa, una ferita non ancora rimarginata.

Così come nel post-partita di Torino, Garcia ha ribadito anche oggi di essere convinto che la Roma vincerà lo scudetto 2014-2015, nonostante attualmente si trovi in seconda posizione a tre punti dalla Juventus di Massimiliano Allegri. In Europa non c’è trippa per gatti, dichiara l’ex tecnico del Lilla, ma in Italia alla lunga i giallorossi la spunteranno:

“Juve-Roma? Quella è stata una partita particolare – dice il tecnico giallorosso -, per certi persi l’ho cancellata, per altri no. Perché proprio quel giorno la Roma ha dimostrato di essere all’altezza, di valere il primo posto. Rivera diceva ‘Vinca il migliore’? Io spero di sì, perché i migliori siamo noi”.

Totti il trascinatore della Roma

Una dichiarazione che caricherà sicuramente l’ambiente di ulteriori aspettative e responsabilità: per Garcia ci sono tutti gli ingredienti per primeggiare in Italia: dalla dirigenza, che ha piani ambiziosi, ai calciatori. Il gruppo, ovviamente, ha il suo leader in Francesco Totti, che soprattutto in campionato ha dimostrato di poter dare ancora tanto:

“E’ fantastico il giocatore – prosegue Garcia – , che ha sempre voglia di giocare tutta la partita, è fantastico anche l’uomo. La prima cosa che gli ho detto quando sono arrivato a Roma è stata: ‘Mi piacerebbe vincere qualcosa con te’. Lo penso ancora”.

Da quando Garcia è sbarcato nella capitale, la Roma ha compiuto importanti passi in avanti sia dal punto di vista dei risultati, sia del gioco: dopo due stagioni anonime, i giallorossi lo scorso anno sono arrivati secondi a 17 punti da una Juve stratosferica, che ha toccato la quota record di 102 punti. Quest’anno il gap con i bianconeri secondo Garcia è stato annullato, anzi, la Roma ha effettuato il soprasso, ma per giocarsela con i grossi calibri europei, ci vorrà ancora un bel po’, come ha dimostrato il doppio scontro con il Bayern:

“Nessuna stagione è un fiume tranquillo, un po’ di turbolenza c’è sempre. Ma è nelle difficoltà che si vede se il gruppo è forte. E io allora sono tranquillissimo. Il ritorno a Monaco? Era un momento da gestire, era giusto adattarsi. E’ stato un atto di umiltà riconoscere che c’è qualcuno più forte di noi. Roma non è stata costruita in un giorno, neppure la nostra squadra. In Italia stiamo diventando grandi – conclude – , in Europa siamo ancora piccoli”

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ultimo aggiornamento: 12-11-2014


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