A volte l’esperienza non è sufficiente a gestire una grande pressione. È il caso di Morgan De Sanctis, presentatosi ai microfoni di Sky Sport al termine di CSKA-Mosca per difendere… se stesso. Al portiere pescarese non sono mai piaciute le critiche e forse per questo motivo ha deciso di concedere un’intervista a Sky per smontare sul nascere ogni polemica (o almeno provarci). Agli opinionisti di Sky è bastato azzardare una domanda sulla dinamica del gol incassato per far indispettire De Sanctis, che non ha perso un secondo a gettare la croce addosso ai compagni:

“Non mi tirate in mezzo in questa cosa qua, altrimenti mi arrabbio. Avevamo noi la palla a 92’40”, non esiste perderla e poi ci siamo abbassati. Io avevo troppa gente davanti e non potevo fare altro che prendere gol. C’è grande rammarico, grande amarezza. Per quello che si è visto meritavamo di vincere, loro sono stati bravi a crederci fino in fondo, ma non esiste prendere un gol così. Cosa può fare il portiere in quel caso? Esistono le registrazioni audio e le mie indicazioni erano quelle di salire. Certe dinamiche le capisco, peccato solo non aver vinto una partita che ci aveva messo in una condizione favorevolissima. Ora dobbiamo battere il Manchester City”.

A voler fare i cavillosi De Sanctis qualche responsabilità sul gol di Berezutski ce l’ha. I suoi compagni di squadra avrebbero dovuto gestire meglio il possesso del pallone, e su questo non ci piove. Avrebbero anche potuto “spendere un fallo” piuttosto che far crossare un avversario dal limite dell’area a così poco dal fischio finale. Detto questo è altrettanto vero che in quell’ultima azione il portiere giallorosso si è comportato esattamente come i suoi compagni: si è fatto sorprendere ed è arretrato davanti all’avversario che avanzava.

Chiariamoci: sarebbe servito un grande intervento, un riflesso felino, ma la parata non era impossibile. Il pallone gli è sfilato proprio accanto. Ci fosse stato un secondo tocco sotto porta De Sanctis sarebbe stato certamente esente da colpe, ma non è andata così. Ci sarebbe semplicemente voluto un guizzo che De Sanctis non ha avuto.

Sentirlo parlare di “registrazioni” da bordo campo è stato imbarazzante. Ci si può anche difendere in un altro modo, senza scaricare tutte le responsabilità sui compagni di squadra, specialmente dopo un evento tanto traumatico per tutto l’ambiente. I giornalisti cercano sempre di individuare le responsabilità. Fa parte del loro lavoro. Per De Sanctis, invece, era davvero così fondamentale farlo? Gli farebbe piacere se un giorno un suo compagno di squadra si presentasse davanti alle telecamere per sottolineare un suo errore?

Qui il Video:

Video Morgan De Sanctis

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ultimo aggiornamento: 26-11-2014


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