La Juventus vince per la seconda volta, quest’anno, sul fil di sirena. Contro la Roma, era stato un tiro di Leonardo Bonucci a scardinare la resistenza giallorossa, ieri è stata una bomba di Andrea Pirlo a mandare in estasi il popolo bianconero, che sogna da sempre di vincere il derby con il Torino all’ultimo secondo e in inferiorità numerica.
Contro il Genoa, il rovescio della medaglia, con la rete subita all’ultimo. Incidente di percorso questo, volontà ferrea di portare a casa i tre punti gli altri due casi. A Marassi, infatti, la Signora aveva perso il punto che stava conquistando per cercare di andarsene a prendere tre. Ingenuamente, certo, ma il ko non era stato figlio di un assalto rossoblù. Tutt’altro. Un contropiede e stop.
Con la Roma di Garcia, invece, la Juve nell’ultimo quarto d’ora era diventata padrona del campo. E aveva trovato il jolly proprio alla fine da uno che non ti aspetti, Bonny. Stessa situazione ieri allo Juventus Stadium: pur in 10, e quindi rischiando di perderlo il match, Madama è andata all’attacco. Ha spinto sull’acceleratore per non interrompere l’incredibile striscia positiva interna (25 successi su 25 consecutivi).
Juventus – Torino 2-1 | Serie A | 30 novembre 2014
Il motto, il coro “fino alla fine” ieri ha avuto la barba e gli occhi spiritati di Pirlo. Con la Roma, la bocca da sciacquare di Bonucci. In entrambi i casi, sono stati due punti in più in classifica. Per un totale di quattro. Con due pareggi, la Juve sarebbe ora dietro alla Roma. Forse questo voleva dire Garcia sabato: i campioni d’Italia sono davanti per questa ferocia, che con Allegri non si è persa. Per questa voglia di provarci fino alla fine, anche a costo di perdere il punto che sta maturando fin lì. Nell’era dei tre punti, verrebbe da dire, è cosa buona e giusta. Da Juve.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG
; ?>){kind=small}
