Ieri sera allo Juventus Stadium oltre ai 35431 spettatori paganti se ne sono aggiunti altri 13, i panchinari di Juve e Atletico Madrid che hanno assistito alla partita, seppur tra un riscaldamento e l’altro, senza essere chiamati in causa dagli allenatori. Non era mai successo in una partita di Champions League, quindi da più di 20 anni, che i 90 minuti scivolassero via senza cambi; unico precedente, ma in quel caso la gara durò solo 45 minuti, nel settembre del 2004 quando Roma – Dinamo Kiev fu sospesa a fine primo tempo sul risultato di 1-0 per gli ucraini per le intemperanze dei tifosi giallorossi (un accendino colpì l’arbitro Frisk al rientro negli spogliatoi, fu poi dato il 3-0 a tavolino agli ospiti).

E’ già molto raro che una squadra, solo una delle due, non operi alcun cambio durante una partita; per esempio durante il triennio di Conte non è mai successo, anche se l’anno scorso all’Olimpico contro la Lazio dopo l’espulsione di Buffon (da cui scaturì la sostituzione obbligata Storari per Asamoah) i bianconeri non fecero ricorso ad altre modifiche dell’undici iniziale; sempre l’anno passato, per fare un altro esempio recente, fu Ventura a non operare alcun cambio durante un Roma – Torino, col risultato che i granata, stanchi, subirono il 2-1 finale di Florenzi al 92esimo. Ma che nessuno dei due allenatori scelga di inserire forze fresche in campo è, a memoria d’uomo, una primizia; per questo a fine partita i giornalisti ne hanno chiesto il motivo ai due allenatori.

Anche perché da più parti, magari implicitamente, lo 0-0 tra bianconeri e colchoneros è stato visto come un tacito accordo, un biscotto come si dice in gergo, e il fatto che Allegri non abbia mandato in campo Morata o Giovinco, così come Simeone un Cerci o un Griezmann, ha fatto storcere il naso ai complottisti. Il tecnico della Juve ha però spiegato serenamente:

“C’era equilibrio in campo, la partita si era incanalata in un certo modo, andare a rompere l’equilibrio non era giusto e quindi ho portato la squadra fino alla fine”.

Più piccata la risposta del Cholo a chi insisteva con malizia circa la stranezza:

“Il fatto che non ci siano state sostituzioni durante la partita non mi sorprende, bisogna ricordare che quando siamo tornati a vincere dopo 14 anni in Coppa del Re al Bernabeu contro il Real il primo cambio l’abbiamo fatto intorno al minuto 103, però in quel caso nessuno fece domande. Dove sta scritto che devo per forza cambiare qualcuno?”.

Partita corretta, solo tre ammoniti, nessuna perdita di tempo, la scelta di non fare sostituzioni ha premiato i due allenatori anche in termini di recupero concesso: nessun minuto nel primo tempo, solo uno nella ripresa, un altro record. Partita dunque durata 91 minuti, il meno possibile per portare a casa un pareggio a reti bianche che alla vigilia andava bene a tutti. A tutti tranne che all’Olympiacos che ha vinto contro il Malmoe e sperava in un “favore” da parte dell’Atletico Madrid (curiosamente nel 1997 proprio i greci pareggiarono una partita per loro inutile contro il Rosenborg allo scadere consentendo alla Juve di approdare ai quarti di finale ai danni dei norvegesi): nessuna buona notizia da Torino, ma a fine partita il tecnico Michel si è mostrato molto sportivo e non ha voluto polemizzare sul risultato tra Juve e Atletico.

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ultimo aggiornamento: 10-12-2014


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