Secondo Fredy Guarin, sentito alla fine della partita di ieri contro il Palermo da Sky, il suo compagno di squadra Mauro Icardi nonostante non avesse festeggiato i due suoi gol era in realtà molto soddisfatto di quanto fatto: “Non esultare è una sua decisione, ma vi assicuro che negli spogliatoi era molto felice“. Icardi non è un giocatore banale, tanto sul rettangolo verde quanto fuori dal campo, in fondo è un ragazzo sensibile, estremamente umorale ma comunque sempre concentrato quando si tratta di buttarla dentro, un 22enne senza patria cresciuto tra Rosario, Las Palmas, Barcellona e Genova, che si è accollato una moglie con al seguito tre figli e polemiche transoceaniche, con due genitori divorziati e una mamma che ha appena partorito due gemelli: l’impressione è che Maurito, in fondo, non cerchi che la tranquillità, e persone che gli vogliano bene.

E il mondo del calcio è fatto di memoria corta, esigenze estemporanee, i tifosi non aspettano e non ammettono una partita sottotono, mentre lui – che ha dichiarato a Sportweek di non seguire le partite in tv e di non sapere niente dei risultati delle altre squadre – vive lo sport ancora con l’entusiasmo e l’esclusività con cui passava il tempo alle Canarie (bello il video che potete vedere in merito in cima al pezzo). Ieri ha siglato due reti di pregevole fattura e Icardi, che di solito esulta sotto la curva spesso mettendosi le mani alle orecchie, se n’è stato fermo, con ancora in mente le immagini della curva interista che in quel di Reggio Emilia lo apostrofava in malo modo (nonostante un altro gol, ne ha segnati 18 in stagione), un po’ come fece Osvaldo allo Stadium per un pallone che Maurito non gli aveva passato.

E’ solo questo? Pare di no, ma è difficile crederlo. Si legge da più parti che il malumore del numero 9 nerazzurro nasca dalla mancata proposta di rinnovo da parte della dirigenza interista: l’argentino ha un contratto in scadenza nel 2018 e percepisce “appenaun milione di euro, una cifra facilmente raddoppiabile da almeno cinquanta club europei. L’Inter però pensa seriamente a un futuro senza Icardi, venderlo sarà ancora più facile (e remunerativo) con uno stipendio così; intanto però Mancini può beneficiare dei suoi gol e, schietto com’è diventato ormai, non può esimersi dal bacchettarlo in diretta tv: “È un ragazzo giovane, è importante che abbia fatto gol. Deve continuare a lavorare e crescere, non basta fare dieci-quindici gol a stagione. Deve giocare per divertirsi ed esultare quando fa gol, bisogna farlo“. Ma a Icardi evidentemente non basta fare gol. E non sono i soldi, è qualcosa di più profondo, di più umano.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 09-02-2015


Fantacalcio | Serie A 22.a giornata | I voti della Gazzetta dello Sport

Top-player scontenti: tre grandi attaccanti hanno deciso di cambiare aria