A metà degli anni 2000 Emerson era considerato uno dei più forti centrocampisti al mondo, quando la Juventus lo acquistò dalla Roma insieme a Capello nel 2004 la piazza giallorosso gli appiccicò subito l’etichetta di traditore. In bianconero ha passato due anni, quelli che hanno preceduto le vicende di Calciopoli che si sono conclusi con la discesa in B dei torinesi e lo smantellamento di quella che per molti era la più forte squadra d’Europa. Il brasiliano è stato uno di quelli che nell’estate del 2006, con l’Italia fresca della vittoria del Mondiale, ha cambiato casacca. Per questioni di cassa si diceva all’epoca, forse era anche vero, sta di fatto che Emerson per 16 milioni di euro si accasò al Real Madrid insieme a Cannavaro.

La sua stella al Bernabeu non ha mai brillato veramente, la sua esperienza con la camiseta blanca è durata appena dodici mesi. Emerson sarebbe voluto tornare alla Juventus, alla fine si trovò al Milan, due stagioni quelle vissute in rossonero che però non hanno mai più mostrato il vero Puma, segno forse che il tempo per lui stava passando inesorabilmente, aveva 31 anni quando varcava i cancelli di Milanello. A distanza di quasi dieci anni dal suo addio al bianconero il suo amore per quella maglia è rimasto immutato, al punto che in un’intervista pubblicata oggi da Tuttosport non fa fatica ad ammettere di essersi pentito di aver accettato il Real Madrid.

Fu un errore, a tutti gli effetti, per questo oggi, forte della sua esperienza, si sente di dare alcuni consigli ad un altro giocatore che la prossima estate potrebbe imbarcarsi a Caselle con destinazione Baraja. Stiamo parlando di Paul Pogba, la corte di Florentino Perez non è ormai un mistero, chi non accetterebbe il Real? Per Emerson il francese dovrebbe pensarci bene prima di decidere di lasciare Torino:

Quando nel 2006 andai via da Torino per seguire Capello in Spagna. la Juve era in una situazione diversa rispetto a quella attuale. Era scoppiata Calciopoli e la società aveva bisogno di monetizzare vendendo giocatori. Accettai l’offerta del Real consapevole di approdare in uno dei club più importanti del mondo. Ma adesso, a distanza di tempo e con qualche anno in più, mi comporterei in modo diverso. Alla Juve stavo benissimo, sono pentito di essermene andato. È solo la mia esperienza personale. Ogni caso è diverso e ogni giocatore deve decidere in base alle proprie sensazioni del momento. Però lasciare Torino la prossima estate sarebbe diverso rispetto al 2006. Il Real Madrid è sempre uno dei top club mondiali, ma ora la Juve è tornata su suoi livelli tradizionali. Domina in Italia e punta a vincere anche in Europa. E se resta Pogba, con gente come Tevez, Pirlo, Vidal e magari un grande colpo, la distanza dalle superpotenze si assottiglia.

Emerson non è sorpreso dall’attenzione che i grandi club stanno rivolgendo a uno come Pogba. È un centrocampista con caratteristiche uniche, ma anche con le sue indiscutibili qualità non è detto che in un altro club riuscirebbe subito ad imporsi. Sono discorsi soggettivi, ma quando si cambia il salto nel vuoto è inevitabile:

Le cifre di cui si parla? Non mi stupisco, parliamo di un centrocampista giovane e già determinante. Fatico a paragonarlo ad altri giocatori del passato perché ha caratteristiche uniche. È un mix di tecnica brasiliana e concretezza europea. Al tiro fantastico abbina una intelligenza incredibile nella lettura degli inserimenti.Se andrà a Madrid? Dipenderà da quello che vorrà Pogba. Una cosa è certa: quando cambi squadra cominci tutto dall’inizio. Pogba alla Juve è protetto, a suo agio e vicino ha un fenomeno come Pirlo che lo aiuta. Paul è un po’ come fosse un figlio juventino. Fossi in lui ci penserei dieci volte prima di lasciare una situazione del genere. Al Real Madrid o al Barcellona si azzererebbe tutto e dovrebbe dimostrare di essere bravo, in fretta. È una tifoseria esigente, come tutto il Real. A Madrid un nuovo giocatore deve sempre fare la differenza, a maggior ragione se viene acquistato con l’etichetta di “mister 100 milioni”. Cristiano Ronaldo, dopo tutti i record che ha stabilito, avrà sempre il supporto della gente. Mentre per uno nuovo che sbarca al Bernabeu e non parte forte si fa dura.

Sarà spinto dal romanticismo, ma Emerson dice di non riuscire ad immaginare Pogba con una maglia diversa da quella a strisce bianco e nere. Nonostante la giovanissima età è riuscito già a diventare un giocatore simbolo della Juventus:

Nel calcio può succedere di tutto. Però ci sono quei giocatori che se chiudi gli occhi li identifichi solo con una maglia. Zidane, nonostante gli anni juventini, io lo immagino unicamente con la camiseta del Real. Pogba non lo vedo con altri colori, anche se sarei curioso di ammirarlo in un contesto diverso. Di sicuro a Madrid troverebbe Ancelotti, il miglior tecnico assieme a Guardiola.

Poi il brasiliano si sbilancia con qualche pronostico. Partendo dagli ottavi di finale che vedranno la squadra di Allegri impegnata contro il Borussia Dortmund. Ha ammirato dal vivo i tedeschi poco tempo fa e ha visto una squadra in grossa difficoltà, la Juventus trascinata dal miglior Tevez di sempre, parole sue, potrebbe riuscire ad avere la meglio. E i bianconeri sono favoriti anche in campionato nella corso con un altro suo pezzo di cuore, la Roma. Il campionato italiano è imprevedibile e tutto può succedere, anche se a suo modo di vedere il comportamento di Garcia non ha aiutato psicologicamente i giallorossi:

Il “vinciamo noi” di Garcia? A miei tempi una frase del genere non la si sarebbe detta nemmeno negli spogliatoi. Voglio pensare che Garcia si sia spinto così per caricare i propri giocatori. Io non l’avrei fatto nemmeno con 10-12 punti di vantaggio.

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ultimo aggiornamento: 13-02-2015


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